I giorni dell'esilio a Cascais

ir I giorni dell'esilio q Cascais I Dopiti il referendumha vissuto tréntasei ahiìi ih Portogallo ir I giorni dell'esilio q Cascais Abitava in una moderna villa a due piani - Collezionava libri (oltre 2500) e medaglie LISBONA — Trentasei anni d'esilio. Una vita. A Cascais, villa Italia: da questo balcone sull'Oceano Atlantico, davanti alla .bocca dell'inferno., una costa cosi denominata per la furia del marosi, l'ultimo re d'Italia .adottato dai portogììesi. — sempre gentili con tutti gli stranieri — ha vissuto oltre sette lustri con il peso della nostalgia della sua terra natale. Umberto, peraltro, non ne ha mai fatto un mistero: a chi lo andava a trovare rammentava sempre che, dopo tanti anni, ciò che non sopportava era il fatto di non poter rivedere l'Italia. E quando si riferiva a Napoli, sospirava: .Tutto è caldo, l'aria, il sole, il mare, il Vesuvio, le persone, le pietre del palazzo reale Una volta hanno domandato a Umberto se avesse scritto le sue memorie. .No., ha risposto, un «no» secco. Pur avendo selezionato tutto 11 materiale storico, pur avendo migliaia di documenti archi¬ viati con un ordine meticoloso, per Umberto di Savoia 1 fatti erano troppo recenti, privi pertanto di prospettiva storica. «Gron parte dei personaggi vivi possono occuparsi delle memorie della casa Savoia e delle sue ultime vicende., era solito riaffermare in pubblico e in privato. Nella sobria villa Italia, un edificio moderno di due piani, Umberto di Savola ha collezionato libri (oltre 2500) tra i quali alcune rare prime edizioni. SI interessava — come suo padre Vittorio Emanuele III—alle medaglie. Gioviale, apparentemente ben disposto, sempre mattiniero, Umberto ha fatto le sue prime colazioni sul balcone di villa Italia leggendo 1 giornali. Poi l'esame della corrispondenza, che lo ha costante mente occupato: si racconta a Cascais che un postino in bicicletta fu presto sostituito da un motociclista col sidecar per recapitargliela, viste le proporzioni. Solo, dal momento che la moglie Maria José viveva in Svizzera, Umberto ha organizzato la sua vita in maniera metodica e austera. L'ultima apparizione pubblica di Umberto di Savola a Lisbona è avvenuta l'anno scorso In occasione della visita di Papa Giovanni Paolo il in Portogallo. In quella occasione, nella sede del patriarcato di Lisbona Umberto si è intrattenuto a cordiale colloquio con 11 Pontefice. La scelta del Portogallo da parte di Umberto come luogo di esiilo trova un precedente familiare: Carlo Alberto, quando lasciò l'Italia dopo la battaglia di Novara, visse e mori ad Oporto, nel Portogallo settentrionale. Questo particolare lo ricorda spesso miss Mary Ann Gaythe, governante di casa Savoia che ancora oggi, ultrasettantenne, vive in una villetta circondata da tanti alberi a Cascais. Miss Gaythe ha anche riferito, con alcune reticenze, che durante 11 lungo periodo di residenza a «Villa Italia», interrotto peraltro da numerosi viaggi all'estero, Umberto era solito passeggiare quasi tutti i giorni fino alla .bocca dell'inferno.. Era abitudine Inoltre dell'ex sovrano recarsi alla Messa di mezzogiorno — quotidianamente — nella neoclassica chiesa dell'Assunta. Gli piacevano molto le pellicole interpretate da Totò e da John Wayne. Nel suo esilio Umberto si era affezionato a un ristretto gruppo di amici che sempre lo accompagnavano alle manifestazioni mondane. Chi ha mantenuto, per molto tempo, le pubbliche relazioni per conto di Umberto è stata la portoghese Derna, una sorta di .eminenza grigia, di «villa Italia». La segretaria vera e propria, Maria Luisa Rabla, discretissima signorina piemontese, seguiva Invece tutte le faccende più delicate di Umberto,

Persone citate: Carlo Alberto, Gioviale, John Wayne, Maria José, Maria Luisa Rabla, Papa Giovanni Paolo, Savoia, Vittorio Emanuele Iii