Requiem per il sindacato unitario

Requiem per il sindacato unitario Intervista a Benvenuto alla vigilia di una «riunione storica» Requiem per il sindacato unitario ROMA — Nel 1972 CgUClsl-Uil avevano Immaginato la Federazione unitaria come «un ponte verso l'unità: Oggi, dieci anni dopo, prendono atto che la confluenza in un'unica struttura sindacale non è più raggiungibile In • tempi politici». Pertanto anche la Federazione unitaria cessa di essere «un ponte» e cerca di darsi nuove regole, più idonee alla mutata situazione. Sotto questo aspetto la riunione della segreteria della federazione Cgil-Clsl-UU, indetta per oggi pomeriggio, è per il mondo del lavoro una data storica. »Il ponte non c'è più». Lo dirà, il segretario geI nerale aggiunto della Cgil, - Agostino Marianetti, nella re' lazlone che presenterà a no¬ me delle tre confederazioni, alla presenza di Lama, Camiti, Benvenuto e di tutti gli altri dirigenti del vertice sindacale italiano. • Constatato che l'unità organica non è a portata di mano — ci ha detto 11 segretario della Uil, Benvenuto — rimettiamo i piedi per terra e prendiamo atto che la Federazione, come "ponte"è superata». Che cosa significa, in concreto? • Tra l'unità organica che non si può fare e la separazione netta tra Uil, Osi e Cgil, che nessuno di noi vuole, bisognerà cercare una via intermedia. Una nuova struttura che stabilisca regole per il funzionamento del pluralismo confederale, per poter àeèide- | re assieme e confrontare le ri- spettive proposte senza prevaricazioni». Quanto occorrerà per realizzare questo «nuovo patto» unitario? il dibattito dovrebbe cominciare con la riunione di segreteria e con la relazione Marianetti. L'obiettivo è di arrivare alle "nuove norme" entro il mese di giugno». Quale sorte avrà 11 tesseramento unitario che alcune categorie, come I metalmeccanici, hanno realizzato da anni? «£' il primo grosso problema. 1 lavoratori dovranno scegliere tra Uil, Osi, Cgil, perché il tesseramento unitario non avrà piti senso. Infatti, al verace ti saranno - DH, XHsl, Cgil e alla base si dovrà fare altrettanto. S'una tesi che la Uil sostiene da tempo e che la Cisl ha portato all'ultimo suo congresso nazionale». Non temete che la fine del tesseramento unitario, per alcune categorie, possa avere effetti negativi? Al contrarlo! Dovrebbe ravvivare la partecipazione dei lavoratori alla vita del sin dacato. Oggi, la situazione ha aspetti paradossali: se un lavoratore prende la tessera unitaria non partecipa ai con gressl in quanto non è Iscritto a nessuna delle tre confederazioni. Si sente cioè estraniato. Le proteste si sfogano quindi nei consigli di fabbrica. Domani potrà, invece, contare come iscritto alla Uil, alla Cisl 0 alla Cgil e quindi nella nuova Federazione unitaria». La riforma riguarderà anche 1 consigli di fabbrica? Sull'esigenza di modificare 1 consigli c'è convergenza. Come sono oggi non sono più rappresentativi e non più tali da garantire ti pluralismo sindacale e professionale. Le opinioni sulla ristrutturazione dei consigli sono ancora parecchie. Noi della Uil, per esempio, riteniamo che sia necessario superare il "gruppo omogeneo" e la "scheda bianca". La Uil pensa a rappresentanze le più larghe possibili: per esempio un consiglio di 20 membri potrebbe essere formato da 10 eletti dalle tre confederazioni, ognuna per conto proprio; e da 10 eletti da tutti i lavoratori. I nuovi consigli dovranno veramente rappresentare, unitariamente, gli operai, gli impiegati, i tecnici ed t "quadri"». Cambierà anche la strutta ra di vertice della .Federa, zlone? •Certamente. Si può Ipotizzare un organismo più snello, Per esemplo, una segreteria generale formata da sei persone, invece delle 30 attuali; un esecutivo formato dalle tre segreterie confederali, cioè da una trentina di persone; un consiglio generale non più paritetico, come invece è oggi Superata la paritetlcità si procederà a «colpi di maggioranza»? gFmndsumvd Bisognerà stabilire delle garanzie. A maggioranza la Federazione potrà decidere su materie limitate. Per esemplo nessuno, penso, accetterà mai di essere messo in minoranza sulla decisione riguardante uno sciopero generale. Per temi di questa importanza dovrà valere il sistema della mediazione». Sergio De vecchi

Persone citate: Agostino Marianetti, Lama, Marianetti, Sergio De

Luoghi citati: Roma