S'è rifugiato a Damasco Alois Brunner il nazista che deportò 40 mila ebrei

S'è rifugiato a Damasco Alois Brunner il nazista che deportò 40 mila ebrei Sotto falso nome, dice: «Non posso parlare, l'ho promesso al governo siriano» S'è rifugiato a Damasco Alois Brunner il nazista che deportò 40 mila ebrei NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE DAMASCO — Via George Haddad è una strada tranquilla, una di quelle in cui amano vivere i pensionati. A un certo punto c'è un alto cancello di ferro, con un elenco di nomi sotto una fila di campanelli. Stranamente, nella lista non c'è il nominativo di un pensionato austriaco settantunenne. che vive in un appartamento al terzo piano, nonostante il suo nome, George Fischer, sia ben noto ai vicini. Questo signor Fischer deve essere una persona speciale, perché proprio di fronte al cancello sosta tutto il giorno un giovane alto con un giaccone di pelle nera e una pistola infilata nella cintura. Dall'altra parte della strada ci sono due agenti, uno dei quali porta una mitraglietta sulla spalla destra. E quando il signor Fischer esce ogni mattina alle dieci per l'abituale passeggiata, altri due uomini armati lo accompagnano. Il signor Fischer riesce a portare i pacchi della spesa solo in una mano, perché un paio d'anni fa un pacco speditogli da Vienna gli scoppiò in mano. In questi giorni, dopo il riposino pomeridiano, sale sul tetto, dove alleva un centinaio di conigli. Ha raccontato al vicini che una volta addestrava pastori tedeschi per l'esercito siriano. E ha pure confidato che, prima della rivoluzione del presidente Assad, addestrava gli uomini dei servizi di sicurezza del presidente Amin Hafez all'uso di un curioso apparecchio «della verità»: una ruota sulla quale i prigionieri erano legati e picchiati. Se il signor Fischer sembra essere un pensionato fuori del comune, il suo «pedigree» suggerisce una carriera ancora più scioccante. Perché almeno a un amico ha confidato che George Fischer è in realtà Alois Brunner, ex Obersturmbannfùhrer delle SS, ufficiale nel «Sonderkommando der Slcherheitpolizei fur Judenangelegenheiten», responsabile della deportazione di 46.091 ebrei dalla città greca di Salonicco nel 1943. Nato nel villaggio austriaco di Rohrbrunn nell'aprile del 1912, Brunner entrò nel partito nazista austriaco nel 1931 e frequentò la scuola di polizia a Graz. A partire dal 1938, aiutò Adolf Eichmann ad arrestare e deportare ebrei da Vienna. Nel febbraio del '43 arrivò a Salonicco dove, sotto 11 comando di Maximilian Merten. firmò gli ordini di deportazione per decine di migliala di ebrei. Brunner era li responsabile esecutivo di un gruppo di sei persone che curavano le deportazioni: un uomo sottile, piccolo, ben noto per la sua ferocia e il suo sadismo. A un certo momento divenne responsabile delle deportazioni: a partire dal 10 agosto 1943 diciannove treni carichi di ebrei lasciarono Salonicco per i campi di concentramento. Brunner fu quindi trasferito al comando del campo di Drancy, In Francia, dove si ritiene sia stato responsabile della deportazione di 24 mila ebrei francesi. A Damasco sarebbe arrivato nel '58. Non ci sono prove che abbia lavorato per il regime dell'attuale presidente Hafel Assad. Quando ho chiesto al governo siriano se Alois Brunner si trova a Damasco, un portavoce ufficiale mi ha risposto: «Ho fatto indagini: quell'uomo non è in Siria». E ha aggiunto: «Credo che lei voglia mantenere buone reiasioni con la Siria». Gli ho chiesto se queste ultime parole erano un tentativo di convincermi a non scrivere su Fischer. E lui mi ha detto: «No, non è una minaccia. Penso solo che lei desideri continuare ad avere buone reiasioni con la Siria». Quanto a George Fischer, gli ho fatto avere un messaggio tramite un vicino. Gli ho chiesto se acconsentiva a parlare con me dell'ultima guerra. La sua risposta verbale è stata: «No. Non posso. Ho firmato un accordo con il governo siriano nel quale mi impegno a non dare intervi- ste"' Robert Fisk Copyright «Times Nempapcrs» e per l'Italia «La Stampa»