Amnistiati a Gelli i reati minori Parte degli imputati P2 assolti di Ruggero Conteduca

Amnistiati a Getti i reati minori Parte degli imputati P2 assolti Una sentenza del giudice istruttore che suscita polemiche Amnistiati a Getti i reati minori Parte degli imputati P2 assolti Resta ancora da chiarire se la Loggia cospirava contro lo Stato ROMA — Per sapere se la' loggia P2 di Lido Gelll possa essere considerata un'organizzazione sovversiva occorrerà ancora attendere. La sentenza-ordinanza depositata ieri dal giudice istruttore Ernesto Cudillo, che riprende quasi integralmente le richieste avanzate dai procuratore capo Achille Galluccl, parla quasi esclusivamente di amnistia e assoluzioni. Amnistia per Lido Gelll, almeno per quel che si riferisce al reati minori contestati al «venerabile» d'Arezzo, assoluzioni, a vario titolo, per buona parte degli imputati che. dalle diverse procure d'Italia, finirono nel calderone dell'inchiesta sulla P2 confluita poi nella capitale. Lido Gelll, dunque, viene amnistiato per l'accusa di truffa, e di violenza privata. Rimane in piedi contro di lui e altre dieci persone l'imputazione di cospirazione politica mediante associazione e di spionaggio politico-militare. Altri atti istruttori infatti, sono stati chiesti dal giudice oltre che nei confronti del maestro venerabile anche per Ortolani. Picchiotti, Fanelli, Vlezzer, Maletti, Labruna, Cosentino, Giunchiglia, Lipari cBellassai. La truffa: la procura accusò Gelll e 1 capigruppo territoriali di truffa per aver ingannato gli altri soci (in tutto gli iscritti erano 963) facendo credere loro di aver aderito, con l'iscrizione alla P2. alla Massoneria: la loggia del venerabile di Arezzo Invece era già stata espulsa dal Grande Oriente d'Italia. La violenza privata, secondo l'accusa, sarebbe stata tentata nei confronti dell'onorevole Flaminio Piccoli e di Leonardo Di Donna: Gelll avrebbe minacciato ddcaascnddddplnpclnmv a di rivelare 1 presunti rapporti' dell'allora segretario della de con il bancarottiere Sindona; a Di Donna il «venerabile» avrebbe fatto «capire» di essere pronto a rendere pubblici alcuni presunti illeciti penali commessi dal dirigente dell'Eni insieme con il presidente della Banca Nazionale del Lavoro. Ad uscire definitivamente dall'Inchiesta, oltre al vicesegretario del psi Claudio Martelli, vi sono anche l'ex vicepresidente del Csm Zilletti e l'ex procuratore capo di Milano Mauro Oresti. I loro nomi, per diversi mesi, rimasero legati a due vicende che, successivamente, sempre per volere della Cassazione, finirono nella maxi-Inchiesta sulla P2 affidata alla procura romana. Claudio Martelli veniva indicato come 11 titolare di un conto di tre milioni di dollari (oltre 4 miliardi di lire), il famoso «conto protezione», acceso presso l'Ubo (l'Unione delle Banche svizzere). Cosi almeno risultava da un biglietto trovato fra il materiale sequestrato nella villa di Gelll a Castlgllon Flbocchl. Le indagini, estese anche in Svizzera, portarono però ad esclu dere ogni responsabilità del parlamentare. Per la stessa vicenda, rimangono comunque ancora indiziati Leonardo Di Donna e Florio Fiorini, già rispettivamente vicepresidente e direttore finanziario dell'Eni. Altro imputato era Roberto Calvi nel confronti del quale, a causa della morte, è venuta nel frattempo a cadere ogni accusa. L'episodio si riferisce Ruggero Conteduca (Continua a pagina 2 In quarta colonna) nlriccbc

Luoghi citati: Arezzo, Italia, La Loggia, Lipari, Roma, Svizzera