Gisela: «Canto per la pace»
Gisela: «Canto per la pace» Gisela: «Canto per la pace» TORINO — Gisela May, .la first lady della canzone politica: Quasi Sessantanni, con una vitalità incredibile, càschetto biondo alla Louise Brooks, ama definirsi una «singende Schausplelirin», cioè un'attrice cantante, definizione di Brecht che ha fatto sua. Fu la moglie di Brecht a portarla nella compagnia del .Berliner Ensemble». «Certo — dice la May con timbro vocale tutto di testa — ho conosciuto Brecht, ma non ho mal lavorato con lui: quando sono entrata nel Berliner Ensemble nel '81, lui era già morto da diversi anni». Nel suo carnet i recital con le cannoni di Brecht, ma anche i vecchi e nuovi Veder berlinesi, occupano una decina di giorni al mese: negli altri giorni fa l'attrice a Berlino. Ecco perché, dopo i concerti a Ferrara, Bologna e Torino riparte subito: a Berlino è impegnata nelle repliche di Madre Courage, il ruolo brechtiano che ama maggiormente. «E' il personaggio che preferisco — spiega—perché contiene le contraddizioni della vita. Madre Courage odia la guerra perché i suoi figli sono morti combattendo, ma al tempo stesso è grazie alla guerra che si è arricchita». L'impegno politico per la May è fondamentale. «La prima volta che sentii dentro di me una vera forza verso l'azione politica, fu nel 1044 quando vidi uccidere dal nazisti il mio maestro di musica». Fra le sue attività cita volentieri quella di insegnante: «Ogni anno tengo un seminario di una settimana per gli studenti di una scuola di recitazione a Stoccolma, Copenaghen e Bruxelles». Per lei la moda teatrale che ha riempito gli spazi scenici di messo mondo di testi brechtiani non ha alcun senso. «L'umanesimo di Brecht è immortale perché la forma favolistica di alcuni suol lavori sono comprensibili a tutte le latitudini» ed aggiunge: «Alcuni versi dei songs dicono molto di più di un'intera commedia perché trasmettono un feeling immediato». Anche se la fama le deriva dalle canzoni berlinesi, lei ama tutta la musica da Bach ai Beatles, da Beethoven a Steve Wonder: «Ho bisogno della musica sempre» dice convinta. Secondo la May il pericolo piU grande è «l'instabilità della pace»; l'ultima canzone del recital è stata appunto il canto di pace di Brecht. r.g.
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