Gli Stati Uniti stanno preparando la proposta intermedia sui missili
Gli Sfati Uniti stanno preparando la proposta intermedia sui missili ; Lo afferma la Washington Post, la Casa Bianca non conferma né smentisce Gli Sfati Uniti stanno preparando la proposta intermedia sui missili DALLA REDAZIONE DI NEW YORK NEW YORK — n Dipartimento di Stato e il Pentagono stanno preparando una proposta di accordo intermedio sulla riduzione delle armi di teatro da presentare ai sovietici ai negoziati di Ginevra. La proposta verrà esaminata da Reagan la settimana prossima: se il Presidente l'approverà, verrà inoltrata al delegato americano Nitze nella città elvetica. Essa dovrebbe raggiungere il tavolo negoziale prima della fine dell'attuale sessione, ossia prima del 28 marzo prossimo. Lo ha annunciato ieri la Washington Post, attribuendo l'informazione a un alto funzionario. Interpellato dai giornalisti, il portavoce della Casa Bianca, Speakes, che l'altro ieri aveva smentito là notizia, si è contraddetto, e l'ha confermata parzialmente. «/I Presidente non ha ancora preso alcuna decisione — ha detto — ma è in corso un riesame delle proposte negoziali e delle posizioni nostre e dei sovietici». Il portavoce ha affermato che il riesame «è una prassi nor¬ male., ma non ha negato che possano esserne tratte conclusioni determinanti. Dal giorno delle elezioni tedesche gli alleati europei insistono perché gli Stati Uniti suggeriscano all'Urss un accordo intermedio. Dietro la nuova proposta c'è 11 segretario di Stato Shultz, ansioso di placare gli alleati. Nemmeno il ministro della Difesa Weinberger le è contrario; chiede però che il primo paragrafo dell'accordo — se si realizzerà — contenga un impegno preciso a continuare nella direzione dell'opzione zero, cioè lo smantella- mento di tutte le armi di teatro. Shultz ha accolto sia le sollecitazioni del nostro ministro degli Esteri Colombo sia quelle del presidente della commissione Esteri del Senato Percy. La cautela del Presidente nel sostituire all'opzione zero l'accordo intermedio, sia pure solo temporaneamente, ha ragioni anche interne. Forse oggi stesso, la Camera sarà chiamata a votare sulla mozione passata dalla sua commissione Esteri per un'Immediata moratoria nucleare tra le superpotenze e per trattative sulla riduzione del rispettivi arsenali atomici. L'anno scorso la mozione venne respinta per due soli voti, ma quest'anno ha buone probabilità di essere approvata. Reagan conta sul «no» successivo del Senato, ma non può permettersi neppure una sconfitta parziale. L'argomentazione del Presidente è che la moratoria sancirebbe l'attuale superiorità dell'Urss, e le toglierebbe pertanto ogni incentivo a negoziare.
Persone citate: Nitze, Reagan, Shultz, Weinberger
Luoghi citati: Ginevra, New York, Sfati Uniti, Stati Uniti, Urss
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