Berlinguer sceglie tutti fedelissimi
Berlinguer sceglie tutti fedelissimi In direzione e in segreteria Berlinguer sceglie tutti fedelissimi ROMA — Cambiamento nella continuità al vertici del pel, con un ricambio di uomini che rende ancora più forte il segretario Berlinguer. Il primo comitato centrale dopo 11 congresso, riunitosi ieri sera, ha eletto 1 nuovi organi dirigenti del partito in appena due ore e mezzo. Le proposte lette da Berlinguer sono state accolte dopo una breve discussione e nulla, a quanto pare, è stato modificato. E' stato cosi ratificato quello che sembra essere un «trionfo» del segretario. Tutti t nuovi membri della direzione (sei) e quasi tutti 1 nuovi membri della segreteria (3 su 4) sono fedelissimi del segretario. Inoltre, la segreteria sembra di fatto declassata dalla funzione di ufficio politico a quello di semplice esecutivo. Nella segreteria entrano Pecchloll e Relchlin con «compifi di coordinamento-. Gli altri nomi nuovi sono Paletta, al dipartimento esteri, Tor torci la. alla cultura e Zangheri. Il sindaco di Bologna si occuperà di autonomie locali e riforma dello Stato. Sono riconfermati ai rispettivi incarichi Chiaromonte, Minucct, Adriana Seroni. Escono Natta e il membro tecnico Birardi. La segreteria passa cosi da sette a nove membri. Con una segreteria cosi composta pare proprio che il potere e l'autonomia d'azione di Enrico Berlinguer possano aumentare rispetto al passato. Nel pei si paragona la nuova situazione ad un regime presidenziale alla francese. I due coordinatori (Pecchloll e Reichlin) sostituiscono la coppia prece-dente Natta-Chlaromonte (il primo svolgeva compiti di coordinamento politico, l'altro si occupava della politica economica). Ora pare che Pecchloll sarà il coordinatore politico mentre Reichlin sarebbe un battitore libero. Pajetta rientra in segreteria dopo alcuni anni di assenza. L'ingresso di Zangheri provocherà, con molta probabilità, le sue dimissioni da sindaco di Bologna. La direzione è stata rinnovata per il 20 per cento. Cinque dei sei novizi sono «giovani leoni», e tutti sono berlinAlberto Rapisarda (Continua a pagina 2 In quinta colonna)
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