Routine a Mosca i cento anni di Marx

Routine a Mosca i cento anni di Marx Corone di fiori davanti al monumento, soltanto sui giornali il «ricordo ufficiale» Routine a Mosca i cento anni di Marx DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOFJOA — Secondo il vecchio calendario giuliano, che il popolo russo non ha mai dimenticato, ieri era ili" marzo e cioè —per antica tradizione — l'inizio della primavera. La natura, una volta tanto, ha rispettato le date: il termometro è salito sopra lo zero e si è avviato, salvo imprevedibili recrudescenze invernali, il •grande disgelo» che per un mese trasformerà Mosca in un pantano. Ed è di questo, del termometro, del fango e della primavera, che parlano semmai l russi: non del grande anniversario sul quale si soffermano invece—quale più quale meno — rutti i giornali: i cento anni dalla morte di Karl Marx che tuttavia, per quell'abitudine tutta russa di festeggiare la nascita anziché celebrare la morte di un illustre personaggio; vengono formalmente subordinati al SUO Iti5° compleanno (5 maggio). «Proletaril vsech stran, soedinjajtest », si legge sulla base del grande monumento di pietra grigia della piazza Sverdlov, davanti ai teatro Boi-, sìio), a cavallo del grande corso parallelo alle mura del Cremlino (Prospekt Marksa) che prende il suo nome. Proletari di tutti i paesi, unitevi: e ieri mattina, sotto quella scritta assunta a motto del marxismo, e che da sempre è inserita nelle testate di tutti i quotidiani e periodici sovietici, qualcuno ha portato corone e mazzi di fiori. E' come se 'Mosca volesse festeggiare, con quella macchia di colore, non solo l'uomo ma anche la primavera. Resta il dùbbio, ed è forse più di un dubbio, che l'omaggio floreale al •profeta» dell'Vrss sia stato frutto di quella «spontanei'. \. nella cui regia il partito è maestro. Nessuna bandiera rossa agli angoli delle vie: né ci sarà uno sventolìo di fiamme al vento di Mosca per il «compleanno del 5 maggio, a differenza di quanto accade (22 aprile) per quello di Lenin, E sebbene nelle grandi parate della Piazza Rossa (7 novembre e 1° maggio) Marx, Engels e Lenin appaiano affiancati in un grande ritratto affisso su un lato dei magazzini Qum, è Lenin — e non Marx — l'uomo nel quale i sovietici d'oggi si riconoscono maggiormente (e basterebbe contare quanti busti di terracotta e di bronzo si vendono nei negozi). Di «marxismo» si parla poco, la religione è il «marxismo-leninismo». «L'insegnamento di Marx è onnipotente», dichiarava ieri ti titolo dell'editoriale in cui la Pravda definiva «piti attuale che mai lo spirito di lotta espresso nel Manifesto comunista», affermando poi che •per i veri comunisti marxisti-leninisti 1 principi dell'Internazionalismo proletario sono sacri». E l'eco della gloria eterna risuona dalle pagine di tutH gli altri giornali, anche se è stata la rivista Ogonek (Fiammella) l'unica a usare l'inchiostro rosso delle grandi occasioni nazionali per un titolo quanto mai incoraggiante: «La filosofia dell'otti mismo sociale». Resta quello di Juri) Andropov, tre settimane fa sulle pagine della rivista Kommunist, ii più illustre degli interventi dettati dalla ricorrenza (Marx fu definito «un genio»;. Quattro giorni fa anche Vadtm Za- gladin (Pravàa) ha parlato (riferendosi però al marxismo-leninismo) di «quella teoria scientifica che è diventata arma per la trasformazione pratica della società», «n genio Imperituro», scrive la Vechernjaja Moskva parlando dei nuovi documenti esposti per l'occasione al museo Marx-Engels di Mosca, mentre Trud (il giornale dei sindacati) ricordava domenica il pronipote di Marx, quel Roberi-Jean Longè, di 81 anni, che abita a Parici ed t nipote di Jenny, la figlia maggiore di Karl Marx. Di «fedeltà all'insegnamento di Marx» parlava domenica la Pravda, con cronache delle celebrazioni svoltesi a Berlino Est, a Vientiane, a Bonn; e ieri pomeriggio parole a profusione anche dagli schermi tv, in un lungo reportage dal museo Marx-Engels. Citi non ne parla sono l russi, se non alle riunioni del Komsomol, dei sindacati o del partito, f gaj

Luoghi citati: Berlino Est, Bonn, Mofjoa, Mosca, Vientiane