Piloti italiani, una valanga in pista

Piloti italiani, una valanga in pista Sono otto su 28, nessun altro Paese ne allinea così tanti: ma riusciranno a vincere? Piloti italiani, una valanga in pista Jean-Marie Balestre, presidente della Fisa, ha detto che se in Formula 1 ci sono molti piloti italiani è in gran parte merito, pili che delle loro qualità, degli sponsors che li sostengono. In parte ha ragione: su 15 teams che partecipano al .mondiale che. comincia oggi, cinque, sono finanziati da air frettante grandi industrie italiane. Dei 28 piloti iscritti al mondiale, otto sono italiani (e con Teo Fabi dovrebbero diventare nove a metà stagione) e un altro, Cheever, lo è diventato d'adozione. I francesi, che un tempo quasi monopolizzavano la Formula 1, sono ridotti in cinque e gli inglesi, che della Formula 1 moderna sono l padri, resistono in due. La maggioranza numerica non basta però da sola ad alimentare speranze. Tutti concordano nelllndicare Ferrari, Renault, McLaren e Williams come le vetture favorite nel mondiale e nessuna di queste (a parte la Renault con Cheever) è guidata da un italiano. L'abolizione delle monoposto a *effetto suolo; inoltre, complicherà i problemi di guida e non è escluso che giovani considerati lo scorso anno potenziali campioni si ritrovino spesso fuori pista. Aldilà delle capacità individuali, è tuttavia ancora la macchina a decidere e in quanto a macchine i nostri non stanno molto bene. Giacomelli è passato dall'Alfa Romeo alla Toleman, vettura velocissima nelle prime prove ma che non sembra in grado di competere con la concorrenza nelle gare. Corrado Fabi e Ghinzani guidano la Osella, monoposto che sta crescendo bene e che avrà i motori dell'Alfa. Ma sia i piloti che la macchina hanno ancora bisogno di fare esperienza. Cheever è alla Renault, che ovviamente punterà tutto sull'altro pilota, Prost. La Lotus ha confermato De Angells, ma ha perso Colin Chapman che era il cuore e la mente del team. Patrese sembra avere qual¬ che possibilità in più. E'rimasto alla Brabham, che dovrebbe ormai aver preso confidenza con il turbo Bmw. ila Patrese corre all'ombra di Piquet e solo una serie brillante di piazzamenti nette prime corse potrebbe ribaltare la situazione interna del team, Sulle Alfa Romeo di Pavanello ci sono De Cesarie e Baldi che possono sperare forse tn qualche vittoria. Il primo lo scorso anno è stato così sfortunato che può legittimamente aspettarsi che la fortuna gli restituisca qualcosa. Resta Alboreto, con la Tyrrell. Sono in molti a considerarlo il miglior pilota italiano. E' serio, modesto e tenace al punto da avere portato nell'82 una vettura scadente a vincere l'ultimo Gran Premio della stagione. E' probabile che quest'anno riesca a fare anche di meglio, ma sicuramente parteciperà a ogni corsa guardando a un traguardo più lontano: la vettura che Ferrari gli ha promesso. Vittorio Sabadin