Muti dirige stasera a Vienna un Rigoletto verace (e agitato) di Giorgio Pestelli
Muti dirige stasera a Vienna un Rigoletto verace (e agitato) All'Opera di Stato il primo frutto dell'Edizione critica di Verdi Muti dirige stasera a Vienna un Rigoletto verace (e agitato) VIENNA — Va in scena questa sera all'Opera di Stato il Rlgoletto di Giuseppe Verdi, direttore Riccardo Muti, regista Sandro Sequi. Tra gli interpreti principali Renato Brtison e Edita Gruberova. Il tenore Vertano Luchetti che doveva interpretare il ruolo del Duca di Mantova si è ritirato all'ultimo momento pare per condizioni non perfette di voce. Due i possibili sostituti per la prima: il russo Peter Dvorsky e l'italiano Franco Bonlsolli chiamato ieri d'urgenza da Bologna. Mentre in un primo momento pareva certa la presenza in scena del russo, in queste ultime ore si dice che sia Bonisolli il prescelto. Non è solo un Rigoletto di lusso per la fama degli illustri interpreti, ma una data fondamentale per gli studi verdiani e per la cultura musicale in genere: lo spartito posato sul leggio di fronte a Muti è infatti il primo frutto dell', «Edizione critica di tutte le opere di Verdi» intrapresa circa sei anni fa in collaborazione dalla Chicago University Press e dalla Casa editrice Riporti di Milano. L'idea di produrre un testo critico delle opere di Verdi, maturata in decenni di discussioni, controverste e fraintendimenti, prese forma concreta negli uffici di Casa Ricordi in alcuni giorni del dicembre 1976: un comitato editoriale di esperti tracciò le linee del gigantesco lavoro, l'opera fu divisa in sezioni (opere teatrali, musica sacra, cantate, inni, romanze, musica da camera), ogni titolo assegnato a uno studioso, e la supervisione di tutto il lavoro affidata alle cure di Philipp Gosset. Ragione d'essere e scopo dell'edizione critica, esigenza indilazionabile per la cultura musicale moderna, è non solo, quella di allestire un testo il più possibile vicino alle intenzioni di Verdi, senza le mano-, missioni dt interventi e abitudini esecutive posteriori: ma, attraverso una recensione di tutte, le fonti, dall'autografo, alle copie, ai libretti, alle pri¬ me stampe, documentare tutto lo svolgimento del pensiero musicale e drammaturgico verdiano. Illusorio e infondato credere che il Rlgoletto in edizione critica, inteso a distanza, dal-, la sala, suoni 'diverso» da quello corrente (benché qualche sorpresa sia pure possibile); sicuro Invece lincremento di conoscenze sul processo compositivo verdiano indotto anche dalla più piccola minuzia testuale rivelata dal lavoro critico. L'edizione di questa sera, curata dal musicologo americano Martin Chusid, viene presentata all'Opera di Stato a conclusione di un convegno internazionale, «Neue Perspektiven der Verdi-Forschung», organizzato da Casa Ricordi, dalla Chicago University Press, dall'Istituto di Studi Verdiani di Parma e dall'American Institute for Verdi StudiesdlNewYork. Per due intense giornate, nella sede della Gesèllschaft fur Musile austriaca, studiosi di tutto il mondo (e Riccardo Muti fra essi) hanno discusso dell'edizione in generale, di questa specifica del Rlgoletto' appena stampata, di problemi di analisi musicale e di nuove fonti e metodologie della ricerca verdiana. Giorgio Pestelli Riccardo Muti: difficoltà per la sostituzione del tenore
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