Sanlorenzo: «Crisi al buio, no»
Sanlorenzo; «Crisi al buio, no» Sanlorenzo; «Crisi al buio, no» Il vicepresidente (pei) della giunta regionale: «Diamo una risposta e un esempio alla comunità, battiamo la cultura della disonestà» «A chi tocca oggi?». E' 11 primo pomeriggio, l'aria è plumbea, non è tempo di weekend ma di riunioni concitate, la bufera è diventata tempesta. Il mondo politico è scosso, la gente comune disorientata. Anche In casa comunista è il momento delle riflessioni. Dino Sanlorenzo, vicepresidente della giunta regionale, risponde a chi parla di dimissioni e di azzeramenti: • Tra le molte confusioni di questi giorni, la nostra posizione è chiara. Se c'è qualcuno che è compromesso deve pagare fino in fondo. C'è però l'esigenza di dare alla comunità una risposta e un esempio. Quando come comunisti parliamo di un programma nuovo e di una giunta nuova in Regione, ■ entro 15 giorni, vogliamo dire questo: se tre mesi fa avessimo voluto fare una verifica, al primo posto ci darebbe stata la questione economica, adesso al primo posto c'è la questione morale». E in concreto? .Bisogna rendere sempre più difficile e al limite impossibile — anche se non bisogna gabellare quezijrfcome cosa certa — a faccendieri e speculatori di vivere all'ombra o di intrufolarsi ™&**"'*p*bblici.. Proponete qualcosa al riguardo? .Ad esempio possono essere associate tutte le forze politiche, anche non di maggioranza, al processo formativo delle decisioni e al controllo delle stesse; proponiamo di inviare preventivamente a tutte le rappresentanze politiche gli ordini del giorno con le delibere di giunta, in modo che possano valutare i pericoli di inquinamento; inoltre tutte le delibere di spesa superiori a 500 milioni siano esaminate in commissione». Basterebbero queste Innovazioni per una maggiore trasparenza? .No, ma ci sono altri strumenti: maggiore oculatezza nelle nomine di competenza regionale (abbiamo nominato 730 persone). E poi la comunità stessa può esercì-, tare il controllo, Comuni e sindacati possono presentare interrogazioni. A chi parla di dimissioni diciamo che la maggioranza è in grado di rispondere, non ci sono mai van faggi da crisi al buio». Ma come comunista si sente tranquillo? «51, e poi abbiamo superato altri momenti oscuri come quello del terrorismo. Ora siamo di fronte a una nuova minaccia, è palese l'offensiva politica (non della magistratura) contro le sinistre... Non basta un solo partito per risolvere la questione morale, ma è sicuro, non lo si fa senza il pei. Su alcuni giornali si è fantasticato di uomini d'oro, di lobbies. No, il pei non è attraversato da nessuna lobby». Sanlorenzo conclude: «La grande maggioranza della cultura del lavoro può sconfiggere la cultura della disonestà e della corruzione. Interroghiamoci pure tutti quanti, reagiamo insieme. Ma guardiamo anche alla realtà, senza criminalizzare e senza mitizzare un Piemonte che non è fuori del mondo e non è mal stata la terra di tutte le virtù. Non c'è bisogno di risalire ai Savoia... E smettiamola di dire che la politica è sporca per definizione, può far comodo a certuni farlo credere. Abbiamo ventimila amministratori comunisti in Piemonte, i 13 assessori comunisti in Regione sono tutti al loro posto. Quanto a me sono sereno, certo: non sono un uomo d'oro; dopo una vita passata in politica, pago 125 mila lire al mese d'affitto, metà stipendio lo do al partito, non possiedo neppure l'auto». Antonio De Vito
Persone citate: Antonio De Vito, Dino Sanlorenzo, Sanlorenzo
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