Manette al vicesindaco di Torino

Manette al vicesindaco di Torino Arrestato con altri tre esponenti del psi per lo scandalo delle tangenti Manette al vicesindaco di Torino Con Enzo Biffi Gentili sono finiti in carcere l'assessore comunale alle opere pubbliche Scicolone e i responsabili regionali del bilancio Testa e dell'urbanistica, Simonelli - Sono stati tutti sospesi dal partito - Le accuse vanno dall'associazione per delinquere alla frode, all'interesse privato ■ Gli arresti sono così saliti a dieci -1 radicai! raccolgono firme per le dimissioni delle giunte e le elezioni anticipate TORINO, — Il grande cor-, ruttore del «pasticciaccio delle tangenti» continua a parlare e in carcere finiscono 11 vicesindaco di Torino, un assessore comunale e due assessori regionali, tutti socialisti. Questi i clamorosi sviluppi dell'inchiesta sullo scandalo, che con Adriano Zampini, l'uomo che l'ha Innescato, vede ora in carcere altre 9 persone. Le manette ieri sono scattate al polsi di: Enzo Biffi Gentili, 38 anni, vicesindaco; Libertino Scicolone, 42 anni, assessore al Patrimonio e alle Opere pubbliche di Torino; Gian Luigi Testa, 42 anni, residente a Vantilo Sesia, assessore, regionale al Bilancio e programmazione; Claudio Slmonelll. 48 anni; avvocato di Alessandria, assessore regionale all'Urbanistica. Per Biffi Gentili e Scicolone l'ordine di cattura parla di associazione per delinquere, frode nelle forniture pubbliche e Interesse privato in atti d'ufficio. Testa è Imputato di concorso In Interessi privati e Simonelli, oltre che di questo reato, deve rispondere anche di frode. Tutti dimissionari dai rispettivi incarichi, ieri sono stati anche sospési dal partito. Dopo il sabato «nero» del partito socialista subalpino salgono dunque a dieci le persone finite in prigione. Nei giorni scorsi il pool di magistrati che conduce le indagini (11 procuratore aggiunto Marzachi e 1 sostituti procuratori De Cresclenzo, Mazza-Galanti e Vi tari) aveva firmato ordini di cattura per Adriano Zampini, il corruttore reo confesso, e per Giovanni Biffi Gentili, fratello del viceslndaco, egli pure del psl (è membro dell'esecutivo). Con loro erano stati arrestati Franco Revelli, capogruppo comunista in Regione, Claudio Artusi, segretario cittadino della democrazia cristiana, Liberto Zattoni, de e Massimo Locci, segretario socialista, dell'assessore Simonelli. L'inchiesta continua, non si escludono nuovi colpi di scena Che però, come è sembrato di intuire dalle laconiche affermazioni degli inquirenti, non dovrebbero essere di cosi clamorosa portata come quelli che hanno scandito la giornata di ieri. Una giornata apertasi nel segno della tensione e della quasi certezza che per altri esponenti politici erano imminenti brutte sorprese. Atmosfera di cupa attesa del peggio in Comune, in Regione e nelle sedi del partiti; frenetico accavallarsi di voci e smentite su altri arresti tra la folla di cronisti che staziona, sin dalle prime ore del mattino, davanti alla caserma dei carabinieri di Venaria. Dove i giudici hanno ripreso l'Interrogatorio di Adriano Zampini e di alcuni testi, tutti funzionari degli enti locali. Come da dieci giorni a questa parte, 11 faccendiere parla per ore, continua a raccontare come ha tessuto la tela di corruttele, a chi ha dato (come e quando) milioni e regali (apparecchi hi-fi, televisori, un'Alfetta, bustarelle di 500 mila lire) e promesse di altri soldi ad «affari» avviati o conclusi. Racconti sempre, per usare le parole degli Inquirenti, ^corredati da riscontri oggettivi e ribaditi come autentici da numerose verifiche incrociate'. ■Trascorrono le ore e a mezzogiorno l'indiscrezione che stanno per scattare nuovi arresti diventa quasi certezza. Due auto civili con a bordo tre carabinieri ciascuna lasciano a tutto gas Venaria. Radiocaserma annuncia: 'Vanno a prendere due personaggi». Novanta minuti d'attesa e la prima macchina è di ritorno. Con i militari c'è l'assessore al Patrimonio e Opere pubbliche del Comune, Libertino Scicolone. Pallido, senza manette, Scicolone entra svelto nella caserma. Ne esce alle 14,50: ancora piti pallido, fi cappotto rovesciato sulle braccia, a nascondere 1 ferri. L'assessore guarda sempre fisso dinanzi a sé, subisce in silenzio, con espressione stravolta, il diluvio del flash. Una «Gazzella» lo conduce alla caserma di Fiano. Passano dieci minuti e giunge l'altra auto dei carabinieri. Ne scende Enzo Biffi Gentili. Non ha i polsi incrociati nel ceppi, fa un cenno di saluto al cronista al quale solo il giorno prima aveva detto: • Questa vicenda è sconcertante, che interesse avrei avuto a favorire i maneggi di Zampini: io non sono un tipo che vuole mettere le mani sulla città» e s'Infila nel portone. Le procedure richiedono pochi minuti, alle 15,2011 vice¬ sindaco ricompare nella via. Anch'egll ha il cappotto sui polsi, è pallido e muto. Subisce Impassibile l'assedio di fotografi e cronisti, della folla di curiosi sul marciapiede. Un'«Alfetta» lo porta In una caserma nei dintorni di Venaria. Pare che la cattura non sia stata un fulmine a elei sereno per Biffi Gentili La sera di venerdì il vicesindaco aveva già preparato una valigetta con il ricambio di biancheria e abiti. Alle 19 tocca, sempre con le stesse modalità, all'assessore regionale al Bilancio e programmazione Gian Luigi Testa. In predicato di succedere a Enrietti nella presidenza della giunta della Regione, Testa era stato arrestato nel primo pomeriggio a Milano, ove è titolare della Forrad, società di consulenza manageriale. L'assessore all'Urbanistica Simonelli Invece è catturato nello studio del suo avvocato. Solo a tarda sera è stato tradotto a Venaria. Radicali, repubblicani e liberali hanno intanto rinnovato la richiesta di dimissioni delle giunte. Per sollecitarle, 1 liberali si sono dimessi dagli incarichi nelle commissioni. I radicali hanno indetto ieri una giornata di mobilitazione per raccogliere firme a sostegno di una petizione nella quale chiedono lo scioglimento delle giunte e le elezioni Claudio Giacchino (Altri servizi in pagine di Cronaca) Libti Sil Cldi Silli Enzo Biffi Gentili Libertino Scicolone Claudio Simonelli Gianluigi Testa