Rognoni nel Veneto: una legge per bloccare i beni dei rapiti di Giuliano Marchesini

Rognoni nel Veneto: una legge per bloccare i beni dei rapiti E5 ancora a livello di studio, formalizzerebbe la linea dura Rognoni nel Veneto: una legge per bloccare i beni dei rapiti Ha partecipato a un vertice contro l'escalation dei sequestri -1 «nodi» mafia e droga DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE PADOVA—Il ministro dell'Interno parla di uno studio in corso per •formalieeare per legge la cosiddetta linea dura» nei casi di sequestro di persona: si tratterebbe, in sostanza, di bloccare i beni dei familiari dei rapiti. « Uno studio — dice Rognoni — che può sfociare in una vera e propria proposta: Il ministro è stato nel Veneto, ad ascoltare un «rapporto» su questa regione, presa di mira dalla criminalità comune e dall'anonima sequestri, dopo essere stata Investita dalle ondate del terrorismo. In Prefettura a Padova Rognoni ha presieduto una riunione del «Comitato regionale dell'ordine e della sicureeea pubblica». Hanno preso parte a questo incontro il capo della polizia Coronas, i comandanti generali dell'Arma dei carabinieri, Valditara, e della Guardia di Finanza, Chiari. «£' stato compiuto un approfondito esame — è scritto in un comunicato — dell'ordine e della sicureeea pubblica della regione ». E sono stati presi accordi «per un sempre più efficace coordinamento operativo delle treforee di polieia». A questo vertice hanno partecipato i prefetti, i questori, comandanti dei gruppi carabinieri e della polieia del Veneto. Si è rivolta particolare attenutone ai sequestri, alle rapine ed al traffico di stupefacenti, che ha allungato in questo territorio la catena di drammi. •Questa è una riunione — precisa Rognoni —che era già programmata da tempo e die non abbiamo potuto tenere prima a causa dei miei impegni». Il ministro si sofferma sul fenomeno dei rapimenti, •che ha avuto una recrudescenza a fine anno, creando un forte, glustificatissimo allarme sociale». Nella zona di Vicenza, in un breve periodo, 5 persone sono finite in balla dell'anonima sequestri. Dopo il ritorno a casa di Elisabetta Qranetto, rilasciata senza riscatto dai banditi, la conclusione della vicenda di Maria Berica Marchiorello, liberata martedì scorso dai carabinieri dopo 78 giorni di «prigionia» nel Trevigiano, restano tra le mani dei malviventi Livio Bernardi, Marco Padovani e Pietro Berto. Il ministro dell'Interno sottolinea i successi fin qui ottenuti dagli inquirenti nella lotta contro questa gang. «Purtroppo, tre persone sono ancora in ostaggio. Comunque, la risposta delle forse dell'ordine alla "criminalità organieeàta' in questa eona è soddisfacente. E le statistiche ci dicono che ì rapimenti sono reati per i quali nella misura dell'80%, si arriva a fare giustieia». Rognoni prosegue nel di scorso sui sequestri. «Afi sono fatto — dice — un convinci' mento, che riferirò al presidente del Consiglio e al ministro della Giustizia». Poi si riferisce a quello studio sulla •linea dura», sul congelamento del beni familiari dei rapiti. •La materia non è semplice: c'è chi ritiene efficace questo genere di intervento e chi non è di questo avviso. Naturalmente, non è che in attesa di esaminare la questione si stia con le mani in mano. L'importante è conoscere il retroterra, l'intreccio dei clan criminali». Si parla anche di mafia. •Da tempo — dice 11 ministro — ripetiamo che quella della mafia è una questione nazionale. E si sa che l'alto commissario ha pieni poteri nel territorio. Insediamenti mafiosi ce ne sono anche in alta Italia ma il Veneto è stato meno toccato rispetto ad altre Regioni, come la Lombardia». Dai rapimenti al traffico della droga. « Quello degli stupefacenti — sottolinea Rognoni — è fenomeno inquietante, che interseca e accompagna le attività criminose». Un salutò caloroso a Dino Marchiorello, 11 padre della ragazza sottratta dai carabinieri ai rapitori, poi 11 ministro incontra i parlamentari della provincia, il sindaco di Padova e altri rappresentanti della citta. Il presidente della Consulta provinciale per l'or dine democratico dice: «Noi crediamo che, nonostante il preoccupante aumento degli episodi di criminalità, vi sia ancora spazio per un deciso intervento preventivo, che stronchi i tentativi e le velleità di fare della provincia di Padova territorio di conquista della malavita organieeàta». In serata il ministro dell'Interno si reca a Vicenza, dove i familiari di tre rapiti trascorrono giornate nell'angoscia. Giuliano Marchesini