I socialdemocratici di Bonn sono divisi da aspre polemiche

I socialdemocratici di Bonn sono divisi da aspre polemiche I duri conti della disfatta I socialdemocratici di Bonn sono divisi da aspre polemiche Le correnti si accusano reciprocamente di avere provocato la sconfitta -1 leader si preparano a una lunga «traversata del deserto» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE , BONN — I riti politici non sono molto diversi dal riti spòrtivi o militari. L'attenzione si concentra sul vincitore: inni, applausi, ovazioni. Soltanto pochi sguardi distratti seguono la barella con il corpo dello sconfitta Su una di queste neglette lettighe giace adesso la Spd, 11 partito socialdemocratico. La consultazione nazionale di domenica l'ha tramortito e sgretolato, ha riaperto vecchie ferite, ne ha fatte di nuove, gli impone quella che 1 commentatori definiscono «una lunga traversata del deserto». Lunga e dolorosa. Le cifre della disfatta sono ormai note, il partito di Vogel non ha raccolto che il 38,2 per cento dei suffragi, il peggior risultato da vent'annl a questa parte: ben dieci punti lo separano adesso dai democristiani nella simpatia e nella fiducia della Germania. Da dove cominciare l'opera di ricostruzione? Dal vertice o dalla base? Quali politiche correggere, in quale misura e in quale direzione? Il travaglio non è drammatico come quello del Labour Party britannico, lacerato oltre che dalle tensioni del momento da mali storici profondi, tuttavia anche la Spd deve evolversi Le diagnosi sono facili, purtroppo non lo sono le soluzioni. In teoria, il partito non ha scelte: dovrebbe abbandonare chiaramente la rotta (vera 0 presunta) di sinistra e riportarsi verso 11 centro. Ma 11 terremoto di domenica ha trasformato la geografia politica. A sinistra della Spd sf sono inseriti 1 Verdi, 1 cui 27 deputati rappresentano una forza nuova, ancora incalcolabile, ma potenzialmente in espansione. La Spd potrebbe aver bisogno dell'appoggio di questi 27 parlamentari e, comunque, non vuole inimicarsi 1 votanti Verdi che, in un domani, potrebbero disertare ecologia e pacifismo e rifluire verso il socialismo. I postumi post-elettorali affliggono 11 partito a ogni livello. Il centro accusa la sinistra; la sinistra, usando gli stessi argomenti delle ali più radicali in tutti i Paesi, ribatte che se si è commesso un errore è stato quello di non andare ancora più a sinistra. La prova? Il successo dei Verdi. «Forse non avremmo vinto — insistono gli uomini della sinistra —ma se avessimo presentato un programma economico veramente socialista e avessimo ripudiato gli euromissili a priori, avremmo perso meno vergognosamente. Se non altro avremmo strappato ai Verdi tutti o quasi i loro voti». Ovviamente, la sinistra è più forte alla base che al vertice: e, Infatti Willy Brandt, l'ex premier óra presidente del partito, è adesso 'apertamente "criticato; Resfftera?' Sembra di si. La vecchia troika Schmidt-Brandt-Wehner Sta per essere rimpiazzata da una trojka in cui slederebbero Vogel, Brandt e Johannes Rau, ministro-presidente del Land Renania-Vestfalia e vicepresidente del partito. Cambiano le generazioni: ma dovranno cambiare anche le idee e le politiche. Mai io Ciridio

Persone citate: Brandt, Johannes Rau, Land, Schmidt-brandt, Verdi, Vogel, Willy Brandt

Luoghi citati: Bonn, Germania