Walesa: «Troppi gli arresti E' l'ora di fare scioperi»

Walesa: «Troppi gli arresti E' Fora di fare scioperi» Volantini a Danzica per una protesta domani e lunedì Walesa: «Troppi gli arresti E' Fora di fare scioperi» VARSAVIA — Lech Walesa ha annunciato che è sua intenzione adottare «una linea più dura» mentre a Danzica circolano volantini nei quali s'invita a manifestazioni per commemorare, domani e lunedi, la proclamazione dello stato di guerra (13 dicembre 1981). In un'Intervista alla rete televisiva statunitense CBS. Walesa — liberato il 14 novembre dopo 11 mesi d'internamento — ha evocato per la prima volta, dopo la fine del suo Internamento, la possibilità di ricorrere allo sciopero e ad altre azioni di protesta per opporsi alla crescente ondata di arresti e di processi. «Non è possibile discutere — ha detto Walesa — quando si arrestano delle persone. Non abbiamo armi per sparare ma abbiamo a disposizione azioni di protesta, scioperi della fame, scioperi veri e propri». «Non parlo naturalmente di scioperi che rovinano l'economia, ma di proteste palesi», ha precisato il leader di Solidarnosc. Walesa ha fatto questa dichiarazione mercoledì scorso dopo aver assistito martedì a Grudziadz (140 chilometri a Sud di Danzica) alla prima giornata del processo contro Anna Walentynowicz,' l'operatrice di gru dei cantieri navali «Lenin» di Danzica il cui licenziamento nell'agosto 1980 fu una delle cause che provocarono gli scioperi. La sindacalista, internata e liberata l'estate scorsa, è stata di nuovo arrestata 11 30 agosto per attività sindacale. Tra le accuse c'è anche quella di avere organizzato il 14 e 15 dicembre 1981 un'azione di protesta contro lo stato di guerra. In particolare si rimprovera alla Walentynowicz di avere chiesto al pompieri dei cantieri navali di mettere a disposizione degli operai le autopompe da usare contro un eventuale attacco delle forze dell'ordine. Il processo, rinviato mercoledì scorso dopo che la sindacalista si è rifiutata di rispondere, è ripreso ieri alla presenza dello stesso Walesa. Tuttavia esso è stato di nuovo rinviato alla fine del mese dopo chef primi cinque testimoni, pompieri dei cantieri navali «Lenin», hanno detto di non avere riconosciuto la donna che li ha incitati a mettersi a disposizione degli operai. Il giudice è apparso irritato perché i cinque testimoni nell'inchiesta preliminare avrebbero Invece detto che la donna era proprio la Walentynowicz. Quando Walesa ha lasciato il tribunale, un centinaio di persone hanno lanciato grida di protesta contro la magistratura. Mentre. Walesa, dopo mesi rompe il «silenzio», il sindacato libero alza di nuovo la testa. Ancora una volta il «la» viene dai cantieri «Lenin» di Danzica. In una lettera che circola in città, il Seim (Parla; mento) viene invitato a ridare veste di legalità al disciolto sindacato indipendente e a porre fine «a ogni rappresaglia».

Luoghi citati: Danzica, Grudziadz, Varsavia