Domani ballottaggio, il franco sotto tiro Mitterrand studia il rimpasto di governo di Paolo Patrono

Domani ballottaggio, il franco sotto tiro Mitterrand studia il rimpasto di governo Giorni difficili per il governo socialista, forse sene andrà Mauroy Domani ballottaggio, il franco sotto tiro Mitterrand studia il rimpasto di governo La Banca di Francia si sta svenando per contenere le pressioni sulla moneta, la speculazione ingenera a sua volta sfiducia nella politica della maggioranza - Verso un più stretto controllo di prezzi, salari, importazioni DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI—A 24 ore dal ballottàggio per le municipali, assùrte a referendum sui 21 mesi di presidenza Mitterrand, il governo è sulla difensiva, mentre il franco è ormai alle corde. L'ipotesi di una pesante sconfitta del governo alimenta gli attacchi contro la moneta, ma contemporaneamente la speculazione valutarla ingenera a sua volta sfiducia nella politica governativa e può concorrere a accentuare la sconfitta socialista. Il risultato è che ieri, per la prima volta, 11 marco ha toccato il livello massimo consentito dalle norme dello Sme nei confronti del franco (o se si vuole, il franco ha raggiunto il punto più basso di caduta) quotando 2,8985 franchi, alla vigilia di un weekend forse risolutivo per un riallineamento nello Sme. Queste sono, naturalmente, soltanto le anticipazioni degli esperti della finanza internazionale, accompagnate da altre' «voci» (forse più fondate) in base alle quali l'atteso riaggiustamento avverrebbe invece entro il weekend della prossima settimana, prima della riunione dei ministri finanziari della Cee il 21 e 22 a Bruxelles. Ma le banche centrali saranno disposte a sacrificare miliardi delle loro riserve per sostenere per qualche giorno ancora parità ormai irrealistiche? L'incognita sui tempi: del riallineamento dipende quindi da questa volontà di resistenza politica dei Paesi membri del Sistema monetario europeo. Si sa per certo a Parigi che nelle ultime due settimane la Banca di Francia ha sborsato fra gli 8 e i 10 miliardi di franchi per arginare la specula¬ zione. E si sa con altrettanta certezza che grosse riserve sono state sacrificate negli ultimi giorni dalla Bundesbank, per sostenere i partners più deboli, e dalle banche centrali italiana, belga e danese per difendere le rispettive monete. Per quanto riguarda specificatamente la Francia è scontato che all'indomani delle municipali toccherà al presidente Mitterrand scendere direttamente in campo per rimettere ordine fra le sue truppe, dopo una sconfitta la cui entità sarà misurabile soltanto domani sera. Già si è ipotizzato un cambio al vertice del governo, se un Insuccesso troppo pesante bruciasse Mauroy. Già si dice che numerosi ministri battuti potrebbero essere «dimissionati» dal governo, come il ministro Deferre ha già prean¬ nunciato di voler fare se fosse sconfitto a Marsiglia. Già si è prospettata infine la costituzione di una equipe di governo più ristretta e omogenea. Non si tratta soltanto di un problema di uomini per il presidente Mitterrand, ma anche di una scelta politica è di una strategia economica. Mauroy ha rappresentato nel primo anno la «politica distributiva' della sinistra e negli ultimi mesi ha impersonato all'opposto il «rigore socialista: E' questo, oggi, il problema attorno al quale ruota tutto il dibattito della «gauche». Ieri, in un'intervista, 11 ministro delle Finanze Delors ha sostenuto che la parità del franco è "buona», ma ha riconosciuto anche che «c'è un problema con il marco». Ora, questo problema marco-franco, legato al differenziale dei tassi d'inflazione e al pesante passivo della bilancia commerciale francese si può risolvere soltanto con un atto di volontà politica da parte di Bonn. Mitterrand è Invece davanti a due scelte. PùO accettare una nuòva svalutazione nelle migliori condizioni possibili consentitegli dal cancelliere Kohl. E - può accompagnare questo provvedimento con un ulteriore ; irrigidimento delV«austerita socialista» controllando di più i prezzi, comprimendo 1 consumi per limitare il passivo della bilancia commerciale. Oppure può decidere di far uscire il franco dallo Smétcome fece Gìscard nel 76) di lasciarlo .fluttuare. alla ricerca del cambio più realistico, senza dover sacrificare periodicamente lè riserve della Banca di Francia nella Ìmpari difesa contro il marC0, Paolo Patrono

Persone citate: Delors, Kohl, Mauroy, Mitterrand

Luoghi citati: Bonn, Bruxelles, Francia, Marsiglia, Parigi