Milano, su 3500 alloggi comunali solo 100 affittati a basso prezzo

Milano, su 3500 alloggi comunali solo 100 affittati a basso prezzo Il sindaco Tognoli non considera un «caso» l'inchiesta della magistratura Milano, su 3500 alloggi comunali solo 100 affittati a basso prezzo MILANO — La giunta comunale rifiuta di considerare un «caso» l'Inchiesta aperta dalla magistratura su un centinaio di contratti di afflto a canone agevolato a favore di partiti, enti, associazioni. Nel concedere il canone ridotto — hanno precisato il sindaco, Carlo Tognoli, e l'assessore al Demanio, Giuliano Banfi — abbiamo interpretato in maniera estensiva l'articolo 3 della Costituzione in cui si Impone alla Repubblica di «rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza del cittadini, im pediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione polttica, economica e sociale del Paese.. Per il resto, 3400 unità immobiliari, il Comune percepisce il massimo consentito dalla legge sull'equo canone considerando che si tratta, in massima parte, di contratti di affitto con età, media di venti anni e che quindi sono stati soggetti al blocco dei fitti. In sintesi è questa la posizione degli amministratori comunali di Milano che. Infatti, hanno fornito alla magi- stratura tutto 11 materiale richiesto: delibere di assegnazione e loro Iter e contratti di affitto. Per quanto poi riguarda i nuovi contratti, ha spiegato l'assessore Banfi, l'attuale amministrazione ne ha stipulati solo 11 a fronte di circa 300 domande giacenti, e questo a causa della scarsissima disponibilità di alloggi e dell'impossibilita di allontanarne gli attuali inquilini a causa delle proroghe stabilite, anche di recente, dalla cosiddetta legge Nlcolazzl. Il problema, dunque, è nettamente diviso In due: da un lato alloggi con canoni aggiornati per 1 quali è stato fatto tutto 11 possibile per adeguarli alla realtà del mercato, incluso un completo censimento che ha richiesto un anno di lavoro; dall'altro quel centinaio di sedi di partito o di associazioni che •lamministrazione comunale ha sempreritenuto suo dovere e compito dt incoraggiare e agevolare, nei limiti del consentito e dei possibile.. C'è anche da dire che in questi anni lo spazio dedicato ai partiti è sensibilmente diminuito, in percentuale, a favore di altre associazioni benefiche o culturali Per quanto riguarda la morosità il Comune ha affermato di aver fatto 11 possibile per eliminarla giungendo anche ad ingiunzioni di sfratto In seguito alle quali, regolarmente, sono stati pagati 1 canoni arretrati. Ma il sindaco si chiede anche perché la notizia dell'Inchiesta è stata fatta trapelare ora e non tre mesi fa quando questa è cominciata. .Sindrome di Torino?, gli chiede un cronista, .Eh, direi proprio di si. risponde un Tognoli sorridente e estremamente sicuro di sé malgrado un quotidiano abbia voluto mettere in relazione con l'inchiesta la sua mancata partecipazione ad un viaggio in Cina. «Le ragioni—spiega—sono da ricerca¬ re nelle condizioni di salute dei miei peni tori». Mirella Bersani Calieri, la consigliere liberale che, circa tre mesi fa, con il suo esposto ha dato 11 via all'inchiesta giudiziaria, appare stupita del. clamore: «Guanto solo ai bilanci, bisogna farli pareggiare con razionalità come nell'amministrazione di una casa. Non voglio mica far morire le vecchiette.. Il partito liberale sostiene che quella della Bersani Calieri è una iniziativa personale e che il pli aspetta che venga accolta la domanda presentata al Comune per avere una sede. m. f , ;

Persone citate: Banfi, Bersani, Calieri, Carlo Tognoli, Giuliano Banfi, Mirella Bersani Calieri, Tognoli

Luoghi citati: Cina, Milano, Torino