L'opposizione alla giunta: «Dimissioni» ma la risposta è: «Tra quindici giorni»

L'opposizione alla giunta: «Dimissioni» ma la risposta è: «Tra quindici giorni» L'opposizione alla giunta: «Dimissioni» ma la risposta è: «Tra quindici giorni» Cinque ore di discussione poi la decisione, approvata mal volentieri da qualche socialista - Bianca Vetrino (pri): «Presidente, non mi lasci nemmeno finire, se ne vada subito» - Enrietti: «Resto per spirito di servizio» Non sono bastati un giorno é una notte di discussione tra i partiti e nel partiti della maggioranza, né cinque ore di dibattito consiliare per chiarire la situazione. Le dlmlsslo- Ìi dei tre assessori regionali imoneliì, Moretti e Testa Colpiti da comunicazione giudiziaria in merito agli scandali che hanno sconvolto la vita politico-amministrativa torinese sono state accolte, ma la richiesta formulata da do, pll. pri e msi di dimissioni immediate della giunta non ha avuto successo. E' stata accolta invece quella formulata in un ordine dei giorno pcl-psi-psdi che impegna il presidente e gli assessori superstiti «a presentare entro 15 giorni un documento programmatico e una proposta di esecutivo rinnovato». Ma ha avuto solo 31 voti anziché 1 32 della maggioranza presente In aula (Revelli, il trentatreesimo era ovviamente assente) perché il pdup si è' astenuto, non essendo stato accolto un suo emendamento. Un successo scarso, quindi, quello della giunta; l'assessore Salerno che In esecutivo del psl aveva chiesto V'azzeramento» immediato, cioè le dimissioni, ha votato l'ordine del giorno della maggioranza, ma con rammarico. E cosi pure qualche comunista che la notte prima, al suo partito, aveva sostenuto la stessa necessita. « Voto per disciplina— ha detto Salerno—ma da domani la battaglia si sposterà nell'interno del partito». Domanda: «Vuote una nuova giunta con la presidenza Salerno?»!. Risposta: 'Nemmeno per sogno, Salerno non sa nemmeno se accetterà ài tornare in giunta. Comunque non nelle condizioni che qui vengono proposte». I tre assessori hanno avuto ampia solidarietà, ma quando la giunta è stata invitata a considerare che la sua è una responsabilità collettiva, non singola, e quindi là logica conseguenza dovevano essere le dimissioni, non ha sentito la lezione. «Le responsabilità personali non intaccano le istituzioni» hanno detto sostanzialmente Enrietti e Sanlorenzo e Viglione, capogruppo del psi, ha avuto una sfumatura leggermente diversa, ma il suo discorso si è concluso con un appello alla «continuità nel cambiamento», a «non mettere in discussione le allearne politiche, ma allargare la base per dare un programma e un nuovo esecutivo a questa seconda parte della legislatura regionale». Magari un nuovo presidente. Ma il nuovo esecutivo, insistono Paganelli, Picco e Genovese (de). Vetrino (pri), Bastianini e Marchini (pli) «passa attraverso le dimissioni della giunta». Genovese va oltre: «i7 nostro è un obiettivo di partecipazione diretta al governo», ma non con questa formazione, ovviamente. La signora Vetrino è piti drastl' ca: 'Presidente, deve dimettersi subito, non deve nemmeno lasciarmi finire di parlare». Enrietti: 'Rimango al mio posto non certo in una posi' eione integralista o arroccata, ma in spirito di servigio, di¬ sponlblle a trovare soluzioni adeguate all'attuale emergenza». Sanlorenzo: «Rispetteremo i 15 giorni, occorre più coraggio a restare che andarsene, porteremo proposte nuove nella continuità col passato». Paganelli insiste: »Non c'è mal stato dialogo della maggioranza con l'opposizione, bisogna avviarlo ora e può essere fatto solo con le dimissioni della giunta». Bontempi (assessore che ha assunto le ve¬ sti di capogruppo pel), Reburdo (lndlp. nel pei), Mignone (psdi) appoggiando le tesi della maggioranza, Montefalchesi (pdup) chiede iniziative nuove in tema di appalti e nomine. Mal vista tanta gente nella tribuna (e tanti funzionari ocn permesso Individuale) tanto che alle 11 è stato temporaneamente bloccato l'accesso. Particolare attenzione è stata dedicata al tre asses¬ sori e all'ex assessore Astengo (reduce da un Intervento agli occhi) che si sono difesi. Astengo: «Ho l'avviso di reato, non so nulla. I colleghi conoscono tutto del Cartografico, ho distribuito un dossier, ci sono pubblicazioni. Non ho altro da dire». Testa, già interrogato, e quindi vincolato al segreto, istruttorio, si limita a dire che si tratta di atti da me proposti e non compiuti; sono tur- boto, le mie dimissioni hanno il duplice scopo di favorire le indagini e consentire alla giunta di continuare a operare». Simonelli e Moretti, non ancora interrogati, possono [parlare, Simonelli si emoziona, la voce gli si incrina quando dice; «Potrei invocare qui una lunga carriera intemerata e, se vogliamo, una condizione patrimoniale non certamente da faccendiere e intrallazzatore; vi ringrazio della solidarietà, vi dico che nessuno deve vergognarsi dell'amicizia che mi ha portato». Sul Cartografico, al quale la magistratura ha apposto 1 sigilli, dice soltanto: -L'ho ereditato alla fine dell'Sl, tutte le delibere che ho proposto sono state approvate anche dall'autorità di controllo, ho la coscienza tranquilla». Moretti: 'Sono in politica dall'età di 16 anni, 7di responsabilità in giunta regionale, non ho mai avuto a che fare con intrallazzatori e faccendieri. Non so ancora oggi di che cosa mi si accusi, chiedo al Consiglio di sollecitare la magistratura a conlucdere l'inchiesta per dimostrare se ci sono colpe e colpevoli». L'aula di Palazzo Lascaris rimarrà chiusa per due settimane, forse anche le Commissioni lavoreranno al .rallentatore. Quel che è certo è che lavoreranno Intensamente le segreterie di tutti 1 parDomenico Garbarino Claudio Simonelli e Gianluigi Testa, i due ex assessori socialisti sotto inchiesta

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