Si avvelena il clima in Francia pochi giorni prima del voto-bis di Paolo Patrono

Si avvelenai! dima in Francia pochi giorni prima dei voto-bis Una violenta disputa elettorale sulla bomba di Marsiglia Si avvelenai! dima in Francia pochi giorni prima dei voto-bis il capo della polizia della città mediterranea parìa della responsabilità degli estremisti di destra per il presunto, e mancato, attentato alla sinagoga - Immediata strumentalizzazione da sinistra - Ieri pesanti riflessi dal tracollo del franco DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — Si sta avvelenando in Francia lo scontro per il turbo decisivo delle municipali di dopodomani, con raffiche durissime di accuse tra sinistra e opposizione e con un pesante sospetto avanzato dal capo della polizia di Marsiglia su una responsabilità di estremisti di dèstra nell'attentato che martedì notte aveva causato due morti presso là sinagoga. A. queste accese tensioni interne si è poi abbinato nelle ultime ore un altro elemento esterno: dopo due giorni di relativa bonaccia, il francò è di nuovo alle corde e rimette in crisi l'Europa monetaria. La valuta francese ha sfiorato il tracollo contro il marco, toccando quasi il limite minimo di oscillazione consentitogli dalle regole del «Sistèma monetario europeo». Il riallineamento delle parità in seno allo Smè, già ritenuto inevitabile dopo la vittoria di Kohl in Germania che ha «drogato» il marco, si profila ormai all'orizzonte. La sconfitta nel primo turno delle municipali e l'approssimarsi di questo nuovo «rlalUneamento» del franco nello Sme (11 terzo della presidenza Mitterrand) stanno acuendo la tensione In seno alla maggioranza di sinistra all'antivigilia del ballottaggio decisivo. Parlando ieri a Lilla, dove si è .ritirato per preparare il secondo turno, il primo ministro Mauroy (sindaco uscente) ha addebitato il riflusso della sinistra alla tradizionale volontà dell'elettorato fran cese di insediare nelle amministrazioni un «contro-potere» di fronte al governo. E" un'analisi ovvia, quella del primo ministro, di tono moderato come è il personaggio Mauroy. Ma ben diversa valutazione è venuta Invece dal presidente socialista dell'assemblea nazionale Mermiaz (considerato uno dei possibili successori di Mauroy), 11 quale ha rivolto invece un aspro attacco all'opposizione di destra, accusandola di aver condotto una campagna elettorale con -.tristi risonanze di xenofobia, razzismo, menzogna, manipolazione dell'opi¬ nione pubblica», sviluppando una propaganda «pericolosa 'per la democrazia-.. Queste gravi accuse hanno trovato parziale eco nelle dichiarazioni rese nelle ultime ore a Marsiglia dal prefetto di polizia, Patault: secondo questo funzionarlo, la «pista politica e razzista- dietro il fallito attentato alla sinagoga di Marsiglia sarebbe avvalorata, dalla personalità delle due vittime, due elementi della malavita locale, Daniel Scotto e Jean Chicln, legati al servi¬ zio d'ordine gollista «Sac», disciolto dal governo socialista la scorsa estate. Secondo il prefetto di polizia, i due erano inóltre in stretti rappòrti con politicanti di destra della regione di Marsiglia. A 48 ore dal voto, il sospetto di un attentato-manipolazione, e queste gravi accuse possono lasciare il segno nell'elettorato Incerto. Non c'è dubbio, infine, che la «battaglia del franco» e gli echi della durissima sfida di Marsiglia si ripercuoteranno inevitabilmente negli altri 35 centri maggiori dove il ballottaggio di domenica si presenta più incerto fra destra e si- ' nlstra. A parte i casi di Mauroy a Lilla e di Defferre a Marsiglia, ci sono ad esempio altri quattro membri del governo che rischiano grosso in città importanti per la sinistra: 11 ministro dell'Industria Chevènement a Belfort, quello dell'Energia Hervé a Rennes (dove si è alienato il favore degli ecologisti), il ministro dell'Agricoltura Edith Cresson a Chatellerault e Infine il responsabile del dicastero della Solidarietà Nazionale Beregovoy a Nevers, l'ex feudo del presidente Mitterrand. Ma In analoghe difficoltà si trovano anche gli esponenti del partito comunista: a Saint Etienne, dove il sindaco Sanguedolce rischia la bocciatura, e a Nlmes, dove potrebbe imporsi il moderato Jean Bousquet, il patron di Cacharel. L'alta moda può espugnare un feudo «rosso»? Sarebbe il simbolo della rivoluzione nella mappa elettorale della Francia '33 che le municipali stanno disegnando. Paolo Patrono LE CITTÀ IN BALLOTTAGGIO LE CITTÀ RICONQUISTATE DALLA DESTRA 'CITTÀ GOVERNATE DALLA SINISTRA