Van de Korput: «Torino in Coppa ecco il miglior regalo d'addio»
Van de Korput: «Torino in Coppa ecco il miglior regalo d'addio» Il difensore granata alla fine della stagione tornerà in Olanda Van de Korput: «Torino in Coppa ecco il miglior regalo d'addio» TORINO — A fine campionato lascerà Torino e l'Italia. E' tutto deciso, nessun ripensamento. -Ne abbiamo parlato a lungo, io e mia moglie. Abbiamo valutato ogni particolare. Jopie vuole tornare in Olanda, io non avrei problemi a restare: ma la famiglia conta più del calcio, e cosi stiamo facendo le valigie-. Michel Van de Korput. difensore de! Torino, guarda al futuro con la mente al presente e il cuore al passato. Tre anni in Italia, nel calcio italiano, sono esperienza che non si dimentica. Ci sono state delusioni, amarezze, sogni'irrealizzati ma anche momenti di vita Irripetibili. -Ho affrontato il trasferimento al Torino come un'avventura, nel senso che non avevo idea di cosa avrei trovato e vissuto. Ho incontrato dt//ico!td all'inizio, come tu ttfgìfsiranieri, e poi ne ho incontrate altre per la situazione precaria della società: onestamente pensavo di dover lottare per traguardi piùxtlti, come quest'anno, e non per la retrocessione. Ma rifarei le stesse cose, potessi tornare indietro nel tempo-. Al primi di giugno del 1980, toccò proprio a chi scrive raccogliere la prima intervista italiana del neo acquisto granata. Fu a Vlllach. in Austria, dove la nazionale olandese si preparava con tanti sogni e scarso successo ai campionati d'Europa. Van de Korput, allora, si meravigliò molto. Non capiva perché un giornalista italiano dovesse far tanta strada per ascoltare le sue impressioni, e questo cercava di spiegare nel suo Inglese stentato. -Adesso le cose sono cambiate. Del calcio italiano ho capito quasi tutto. Non amo i grossi titoli, le interviste sciocche, le invenzioni e le polemiche: ma ho imparato ad accettare questo mondo nel suo complesso perché so che il calcio tocca il cuore di violta gente. Solo una cosa non ho accettato: vale a direi ritiri: Michel Van de Korput dice di essere in pace con sé stesso, con la sua coscienza di professionista. Se un bilancio è d'obbligo, quando mancano solo otto partite all'addio, questo viene ritenuto positivo. -Non so se sono gradito ai tifosi, però è un problema che mi sfiora appena: io lio sempre badato al giudizio dell'allenatore e della società. Per questo, anche, non ho mai temuto di perdere il posto in nazionale quando il Torino lottava per obiettivi minimi. Sapevo di essere valutato per me stesso e non per la squadra. La scelta di andarmene è di natura umana, non professionale-. Due figli piccoli. Mike 5 anni e Kim 3 a luglio, una moglie malata di nostalgia: ecco i motivi veri del ritorno in Olanda. Michel non ha ancora parlato coi suoi diri- genti. Tutti sanno che se ne andrà, i lunghi discorsi sono inutili. -Quasi certamente l'anno prossimo giocherò nell'Ajax. So che mi vogliono, spero che le società trovino un accordo. Anche il Feyenoord è interessato, però preferirei l'Ajax che lotta sempre per lo scudetto: è un modo per rifarmi di tre anni di grigiore. Se poi non riesco a piazzarmi in Olanda, c'è sempre il Belgio, due passi da casa. Dopo l'esperienza italiana sono pronto a qualsiasi tipo di calcio. E poi voglio chiudere negli Stati Uniti: ecco, in poche parole ho spiegato il mio futuro-. I ricordi sono molti, frammenti di vita, sensazioni, esperienze che Michel si porterà appresso per il resto dei suoi giorni. «Ho visto luoghi splendidi, Verona, Fi renze, Portofino. E anche, Torino. Se-dovessi tornare in vacanza però andrei a Venezia dove non sono mai stato. Ho scoperto il mare e il sole ma anche la serietà negli allenamenti e il rigore con cui viene interpretata la tattica Questo spiegherò al mio nuovo allenatore: sicuramente lascio l'Italia più ricco, e non parlo solo di denaro'. II futuro è già visto con un po' di rimpianto, per questo Michel Van de Korput preferisce portare il discorso al presente. -C'è qualcosa che vorrei lasciare al Torino: un posto in Coppa Uefa. Sarebbe il miglior regalo d'addio. E vorrei anclie segnare un gol, visto che finora non mi è riuscito. Va bene, faccio il difensore e neppure in Olanda brillavo per doti di cannoniere: due gol in cinque anni, pochini. Però mi piacerebbe segnare, magari nel derby'. E chiude con un sorriso, in verità poco allegro e già carico di nostalgie. -Il derby mi mancherà. In Olanda c'è niente di simile per atmosfera e passione. Mi mancheranno anche gli avversari, strano a dirsi: soprattutto Altobelli, il migliore incontrato in tre anni. Tre annt Mi viene in mente Villach, linizio dell'avventura: ed è già tutto finito: Carlo Coscia Van de Korput quasi certamente andrà all'Ajax
Persone citate: Altobelli, Carlo Coscia, Michel Van De Korput
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