«Non valide le accuse di Fioroni il processo a Negri sia annullato»
«Non valide le accuse di Fioroni il processo a Negri sia annullato» Secondo una eccezione presentata dal difensore del leader autonomo «Non valide le accuse di Fioroni il processo a Negri sia annullato» ROMA — L'altra mattina l'accusa più grave, ieri il principale accusatore: attraverso l'interminabile serie delle eccezioni di procedura, nell'aula del Foro Italico continuano ad affiorare 1 temi centrali del «processo 7 aprile». Martedì scorso, attaccando l'accusa-quadro, quella dì insurrezione armata, inutilmente l'avvocato Spazzali aveva cercato di convincere i giudici a dichiarare la propria incompetenza territoriale. Ieri è stato l'altro difensore di Negri, il professor Tommaso Mancini, a mettere a fuoco la figura chiave dell'intera inchiesta, quella di Carlo Fioroni che più di tre anni fa, con le sue confessioni, forni al «teorema Calogero» le prime possibilità di dimostrazione. Secondo Mancini, tutte le testimonianze di Fioroni devono essere considerate nulle: e questo perché 11 primo «pentito» che nella storia del terrorismo italiano abbia riottenuto la libertà, quando rese le sue confessioni, era stato estradato dalla Svizzera per il delitto Saronio. «Su qualunque altro tema — sostiene il- difensore — Fioroni non avrebbe potuto essere interrogato. Il fatto che invece lo sia stato, e che sulle sue dichiarazioni si siano operati nuovi arresti, è un'altra delle lampanti contraddisioni di questa indagine». A Carlo Fioroni, il «professorino», avrebbe dovuto essere applicato insomma quello stesso principio di «non giudicabllilà» che negli anni scorsi ha consentito a Franco Piperno e Lanfranco Pace di riottenere la libertà, anche se per riparare all'estero. Nel '79, Fioroni era stato estradato dalla Svizzera con Carlo Casirati solo per rispondere dinanzi ai nostri giudici del delitto Saronio: Invece, a partire dal 3 dicembre del '79, Fioroni, nel carcere di Matera, cominciò a parlare di molte altre cose: fra i primi effetti della sua confessione», la seconda ondata di arresti che coinvolse a Padova, il 21 dicembre successivo, nuovi esponenti dell'Autonomia organizzata. •E non basta — ha proseguito Mancini —. Di quel principio Fioroni si è avvalso per evitare di essere coinvolto nel reati cui lui stesso ammetteva di aver partecipato». Il ' «professorino», infine, avrebbe dovuto essere arrestato, per le nuove accuse, 45 giorni dopo 11 suo rientro in Italia, visto che non aveva dichiarato di voler usufruire del diritto di rifugiarsi all'estero. Di qui la richiesta di Mancini: l'ordinanza di rinvio a giudi¬ zio, ha concluso, è nulla per nullità della requisitoria. Se la Corte dovesse riconoscerlo, gli imputati tornerebbero in libertà per decorrenza di termini Hanno parlato anche due Imputati: Alberto Magnaghi, per chiedere che le eccezioni preliminari vengano discusse in maniera approfondita, e Francesco Bellosi, unico ad essersi dichiarato «prigioniero politico», il quale ha chiesto semplicemente: «Vorrei sapere di quale formazione vengo accusato di fare parte». La Corte deciderà oggi. ff. z.
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