Dimessi gli assessori, il psi attacca Novelli

Dimessi gli assessori, il psi attacca Novelli Le giunte del Comune e della Regione sotto il peso delle polemiche per i presunti illeciti Dimessi gli assessori, il psi attacca Novelli i Giornata di febbrili consultazioni, poi alle 193 il Consìglio comunale in un'atmosfera tesissima - II capogruppo del ; psi, Cardetti, lancia accuse al sindaco ■ Novelli: «E* una vicenda grave, ma ci sono uomini e forze per superarla» Folla, delle grandi occasioni Ièri sera a Palazzo civico, per un Consiglio comunale dove l'oggetto della discussione non era certo edificante per la città e per l'amministrazione che la governa. La coalizione socialcomunista si è presentata in aula con il vicesindaco e due assessori dimissionari: Enzo Biffi Gentili. Carla Spagnuolo e Libertino Scicolone si sono seduti sul banchi del psi, come consiglieri semplici. La giunta aveva Infatti accettato la loro decisione che è- stata confermata dal sindaco poco prima delle 20. Novelli ha aperto 11 dibattito (diffuso da altoparlanti nei corridoi del Palazzo), ricordando la vicenda giudiziaria che ha sconvolto le due maggiori istituzioni della città e della Regione. 'Nei giorni scorsi — ha detto — mi veniva comunicato dalla Procura della Repubblica che era stato promosso un procedimento nei confronti degli assessori Emo Biffi Gentili, Carla Spagnuolo e Libertino Scicolone, i consiglieri comunali Quagliotti, Artusi e Gatti e i dipendenti comunali Aldo Cornino e Franco Cencio». (•Contemporaneamente — ha aggiunto il sindaco — mi veniva richiesta la documentazione relativa alle pratiche: 1) acquisto da parte del Comune di un immobile di via Tommaso Grossi; 2) acquisto in leasing di macchinari da a i e , i e . e e i i r i e e o calcolo per il Centro elaborazione dati; 3) acquisto di macchinari per realizzare una banca dati; 4) la pratico relativa al progetto per la realizzazione di un magazzino automatizzato'. Novelli ha spiegato a che punto erano, al momento delll'apertura dell'inchiesta,- le delibere e gli atti amministrativi cui le indagini si riferivano. Ha letto la lettera di dimissioni del vicesindaco e degli assessori e poi ha parlato di un'interpellanza presentata dal capogruppo socialista, Giorgio Cardetti. Nel documento il psi ha chiesto al sindaco se siano vere le dichiarazioni attribuite dagli organi d'informazione all'ing. Deleo (il direttore della società Intergraph, che con la sua denuncia ai magistrati ha dato avvio all'inchiesta): «Ho contattato prima i vertici dell'Amministrazione, poi i tecnici, quindi nuovamente i vertici prima di andare nel novembre scorso, accompagnato da un uomo di fiducia del sindaco, dal magistrato, il dott. Vitati, che mi sembrò gii al corrente di ciò che di lì a pochi minuti gli avrei raccontato». «Se queste dichiarazioni sono vere — ha aggiunto Cardetti — chiedo al sindaco, essendo ovvio il suo dovere di informare l'autorità giudiziaria di qualsiasi fatto che potesse apparire anche vaga mente illecito, se ritenga con ciò di aver esaurito le sue fun zioni di responsabile massimo dell'amministrazione comunale di Torino, e per quale motivo, successivamente, in data 13 dicembre 1982, abbia consentito che la giunta proponesse al Consiglio la delibera istitutiva della banca dati Quella delibera cui si riferisce il Deleo nelle proprie interviste, dove, fra l'altro, si afferma, erroneamente, che essa "stanziava 8 miliardi", anziché 810 milioni come nella realti, e per quale motivo, il 21 dicembre abbia consentito che il Consiglio comunale approvasse all'unanimità la stessa delibera».' fin queste difficili ore — ha risposto Novelli — per la vita della nostra amministrazione e della città sono state messe in atto torbide manovre con la diffusione di notizie false. Il doveroso rispetto del segreto istruttorio mi impedisce di entrare nel merito di alcune dichiarazioni riportate dai giornali e attribuite alling. Deleo, alcune delle quali a tempo debito saranno smentite». 'Posso dichiarare — ha proseguito — che questo ingegnere è venuto da me per segnalarmi che una persona a me sconosciuta, estranea all'amministrazione, millantava credito, addirittura presentandosi come consulente. In base agli elementi forniti in quel colloquio non potevo avere sospetti sulla validità dell'atto amministrativo. L'ultima, volta che vidi il Deleo lo invitai a mettermi per iscritto le sue denunce, oppure a rivolgersi alla magistratura, indicandogli anche la sede». «Io non mi tiro in disparte ha concluso 11 sindaco —: le delibere approvate hanno avuto anche il mio consenso e me ne assumo tutte lejesponsabilità. Considero questa vi cenda una delle piti gravi della vita amministrativa della città. Ci sono tutte le condizioni (forze e uomini) per superare questa fase, incominciando a fare chiarezza sino in fondo su tutta la vicenda: se vi sono responsabili dovranno rispondere del loro atti». Subito dopo hanno parlato il capogruppo del pel Quagliotti e l'ex capogruppo de. Gatti, entrambi inquisiti. Quagliotti si è detto sereno, fiducioso nella giustizia che dovrà chiarire «e mi auguro in fretta, le posizioni di coloro che come me non hanno nulla da temere». Quagliotti ha spiegato di aver manifestato, subito dopo aver ricevuto la comunicazione giudiziaria, la disponibilità al pel «di rimettere tutti gli incarichi nelle elettive e di par- assemblee tifo». •Questa disponibilità — ha concluso — è tuttora piena. Per quanto riguarda l'incarico di capogruppo, ho sollecitato il partito a provvedere alla mia sostituzione». Analoga la posizione di Gatti che però si era già .autosospeso» da ogni responsabilità nell'ambito della de e del gruppo a Palazzo civico. Il dibattito è stato aperto dal socialista Cardetti. il quale si è detto parzialmente soddisfatto della risposta del sindaco, domandando fra l'altro quali garanzie abbiano gli inquisiti, visto che alcune parti del segreto istruttorio sono state violate. Cardetti ha dato fiducia alle giunte di sinistra allontanando il timore di crisi Immediata nella coalizione. Le opposizioni (de, pli, prl e msi) hanno chiesto in blocco le dimissioni della giunta. Rossi, Berardi, Leo e Valente per la de hanno affermato che la figura dell'amministrazione esce dalla vicenda (anche se agli inizi) profondamente compromessa. I missini (Martina!) hanno parlato dei piti grosso scandalo dal dopoguerra e chiesto la costituzione di parte civile del Comune nel confronti degli eventuali rinviati a giudizio. Il capogruppo pli Santoni ha ricordato che nel '75 la giunta di sinistra si era presentata come coalizione del buon governo dalle mani pulite: «Ed ora ci troviamo di fronte a questo scandalo». Il psdl (Furnarl e Magnano) ha espresso la necessità di intervenire con fermezza -per evitare che si confondano responsabilità personali con le istituzioni, offuscandone l'immagine di fronte ad un'opinione pubblica sempre più disorientata» Il prl Franca Ferrara ha parlato di »fatti gravissimi», oggetto dell'inchiesta dei magistrati, ed ha invitato una giunta .che noh.ha più l'autorità morate per amministrare» a dare le dimissioni. GiuseppeSanglorglo Giancarlo Quagliotti (pei) durante il suo intervento. Davanti a lui, nella fila centrale, sono seduti i dimissionari Libertino Scicolone e Carla Spagnuolo. In alto, a destra, Enzo Biffi Gentili

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