Carboni davanti alla Commissione P2 in tuta e pantofole, nega e ritratta

Carboni davanti alla Commissione P2 in tuta e pantofole, nega e ritratta A Tina Anselmi e agli altri commissari è apparso molto provato nel fisico Carboni davanti alla Commissione P2 in tuta e pantofole, nega e ritratta ROMA — Bisbiglia, nega, qualche volta fa parziali ammissioni: l'impressione finale, è.che calibri prudentemente ogni dichiarazione per non compromettere la sua già precaria situazione processuale. L'audizione di Flavio Carboni dinanzi alla commissione parlamentare d'inchiesta sulla loggia P2 è stata un alternarsi di alti e bassi Più bassi che alti, per la verità: per tutta la giornata, dalle 10 di ieri mattina sino a tarda sera, il faccendiere sardo accusato di aver favorito la fuga dall'Italia di Roberto Calvi, conclusasi poi sotto il ponte dei Frati Neri, altro non ha fatto che dribblare in continuazione le domande del presidente Tina Anselmi e degli altri commissari Una fatica improba per una persona già visibilmente provata nel fisico: ieri mattina Flavio Carboni è apparso ai commissari stanco e malato. E anche la sua tenuta non era all'altezza di quella dei tempi migliori: barba lunga e incolta. Flavio Carboni si è presen¬ tato nella caserma dei carabinieri sulla via Aurelia, dove è stato condotto e interrogato per motivi di sicurezza, abbigliato con una tuta da ginnastica e ai piedi un paio di pantofole. I medici che nei giorni scorsi lo hanno visitato per ordine della commissione hanno ritenuto invece che Carboni, detenuto nel carcere di Piacenza, avrebbe potuto benìssimo affrontare sia 11 trasferimento a Roma, sia l'Interrogatorio. Pochissime ammissioni, dunque, e per 11 resto nulla di nulla. Ha negato persino alcune frasi da lui stesso pronunciate e ricavate dalle regi-' strazioni telefoniche e di conversazioni da lui incise: quelle stesse sequestrate nell'estate scorsa nello studio di un notaio romano al quale Carboni le aveva affidate per una più sicura custodia. In una di quelle bobine, per esemplo, si sente ad un certo punto la voce di Carboni, che parlando con Calvi dice: .... per Repubblica ci penso io... parlo io con Berlinguer». Ieri un commis¬ sario ha chiesto: «Afa con quale dei fratelli Berlinguer voleva parlare?». «Con nessuno dei due — ha. risposto —. Tra l'altro Berlinguer io nemmeno lo conosco'. Bugiardo o millantatore? Dopo questo primo -round, anche i commissari si sono mostrati divisi sulle impressioni Per qualcuno non è nemmeno da escludere che Carboni si rifiuti per 11 momento di parlare perché non vuole coinvolgere persone note. 'Lancia segnali da tutte le parti — ha osservato ieri il socialista Seppia — aspettando forse l'evolversi della sua posizione processuale. Ha paura. Tanta paura-. Solo su pochissimi punti Carboni è stato preciso, dando risposte secche. Ha affermato di non aver mal, conosciuto Licio Oelll. Ha incontrato invece l'avvocato Umberto Ortolani, che già nel '56, quando questi era presidente dell'Incls. gli fece assegnare una casa popolare. Francesco Pazienza lo conobbe tramite il vicequestore Pompò al qua¬ le Io legava una comune passione per le armi II generale Santovito, ex capo del Sismi, lo ha incontrato due o tre volte, ma non ha mai avuto con lui nessun rapporto particolare. Poi comincia,- da parte di Carboni la serie di contestazioni al memoriale del suo ex collaboratore Emilio Pellicani, per cui non è escluso che al più presto 1 due vengano messi a confronto. A proposito dei 19 miliardi che possiede in Svizzera Carboni sostiene che gli furono Versati da Calvi in parziale restituzione di soldi che il banchiere gli doveva. •L'ho sempre aiutato '— ha detto parlando del presidente dell'Ambrosiano — e sono ancora in credito di quattro miliardi.. Su un solo punto, forse il più delicato. Carboni si è mostrato non molto preciso, tradendo un palese imbarazzo. «Quando ebbi conferma che il cadavaere trovato sotto il ponte dei Frati Neri, a Londra, era quello di Calvi fui preso dal panico. Andai all'ae¬ roporto e presi il primo, aereo in partenza.. Quello, appunto, che lo portò inspiegabilmente ad Edimburgo dove in' seguito si incontrò con il suo socio in affari Kunz. Quel giorno era sabato 19 giugno. Ma già due giorni prima, giovedì 17. quando Calvi era ancora in vita, Carboni aveva telefonato alle 7 di mattina all'avvocato romano Vilfredo Vitalone. « Volevo da lui il numero'di'telefono del giudice Sica». .Perché?., gli è stato chiesto. Nessuna risposta. Aggiunge solo un particolare sull'avvocato romano. .Consegnai a Vitalone—dice—650 milióni tri Bot (poi risultati falsi n.d.r.) da parte di Dio tallev i (un ' malvivènte romano latitante n.d.r.) per l'acquisto dell'Unione Sarda, un quotidiano di Cagliari.. ' " Ieri, intanto, 11 giudice Infensi ha aperto un'indagine sul contenuto del memoriale di Pellicani, in seguito anche alla denuncia per calunnia presentata dal ministro guardasigilli Clelio Darlda. Ruggero C ont educa

Luoghi citati: Cagliari, Edimburgo, Italia, Londra, Piacenza, Roma