Verdi: «Fermeremo i Pershing con digiuni, proteste e sit-in»

f Verdi: «Fermeremo i Pershing con digiuni, proteste e sit-in» f Verdi: «Fermeremo i Pershing con digiuni, proteste e sit-in» Petra Kelly: «Porteremo in Parlamento nuove forme di lotta» - E' stato soprattutto il secondo voto a consentire l'ingresso degli ecologisti al Bundestag - Le affermazioni maggiori nelle grandi città BONN — I leader del partito «verde», entrato per la prima volta nel Bundestag, hanno espresso l'intenzione di bloccare, con azioni parlamentari, manifestazioni di protesta e scioperi della fame, l'installazione degli «euromissili» nel Paese. Nel corso di una conferenza stampa, Petra Kelly, una delle figure di maggior rilievo del partito ecologista e antinucleare, ha affermato che «to protesta non violenta verrà portata in parlamento: 'Non possiamo rischiare di meno — ha aggiunto — di coloro a cui chiediamo di rischiare nelle piazze'. Un altro dei ventisette deputati conquistati dai «verdi». Otto Schily, ha affermato che 11 suo gruppo ritiene un «dovere costituzionale, lottare contro l'installazione dei nuovi missili Nato. «/ "Pershing II"— ha proseguito—sono in contrasto con l'articolo 26 della Costituzione, con il quale si proibiscono azioni che danneggino la pace: Petra Kelly ha definito 1 progetti della Nato 'imbrattati di sangue; ma ha aggiunto che 11 suo partito si oppone alle azioni •militariste dell'Unione Sovietica. 'Siamo contrari a ogni forma di militarizzazione, non importa da quale parte provenga: ha continuato, riferendosi all'In tervento militare sovietico in Afghanistan e alla proclamazione della legge marziale in Polonia. Un altro deputato eletto, Ratner Trampert, ha sostenuto che l'Ingresso dei «verdi» nel Bundestag rappresenta una 'Vittoria' per coloro che si oppongono allo -Stato delle armi», ma ha sottolineato che, a parte il risultato del raggruppamento di cui fa parte, 11 responso delle urne è stato «una catastrofe'. La rielezione di Kohl, ha proseguito Trampert, rappresenta uno spostamento «a destra» che peserà sulle condizioni degli strati sociali più bassi. Come i liberali, i «verdi» devono il loro ingresso nel Bundestag alla diversificazione che molti elettori hanno fatto tra il primo voto (quello che invia direttamente un candidato al parlamento) e 11 secondo voto (alla lista, quello che stabilisce i rapporti di forza all'interno del Bundestag). L'Istituto per la ricerca sociologica applicata (Infas) ha calcolato che il primo voto è 8tato cosi suddiviso: Cdu 52.2, Spd 40,4, Pdp 2,8, «verdi. 4,1.1 due partiti minori sono riusciti a superare la soglia del cinque per cento necessaria per ottenere una rappresentanza parlamentare perché una parte dell'elettorato cristiano-democratico e una parte di quello socialdemocratico hanno deciso di appoggiarli nel secondo voto. L'Ini as ha anche messo in evidenza che i «verdi» hanno ottenuto una notevole affermazione (in alcuni casi anche superiore al dieci per cento) nelle grandi citta, come Amburgo, Monaco. Friburgo, Brema, e nei centri universitari. Nel 1980 la Spd aveva conquistato 127 seggi in elezione diretta (primo voto) contro i 121 della Cdu-Csu. In queste elezioni il rapporto è diventato 68 a 180.1 socialdemocratici hanno perso un gran numero di collegi soprattutto in Bassa Sassonia, Assia e Renania settentrionale-Westfalia. o Bonn. Petra Kelly, leader del partito dei «verdi» tedeschi durante la conferenza stampa

Persone citate: Brema, Kohl, Petra Kelly, Ratner Trampert, Verdi

Luoghi citati: Afghanistan, Amburgo, Assia, Monaco, Polonia, Renania, Sassonia, Unione Sovietica