Agrotecnici protestano per i troppi ritardi
Agrotecnici protestano per i troppi ritardi Una lettera del Coordinamento nazionale Agrotecnici protestano per i troppi ritardi Sul problema dell'Albo dei diplomati dagli Istituti professionali agricoli statali ci scrive il presidente del Cna. ■La nostra categoria è vittima di un'assurda carenza legislativa: gli viene riconosciuta la capacità di svolgere la libera professione che però non è stata regolamentata con l'istituzione di un Albo. «A questa frustrante situazione ha cercato di porre rimedio il nostro Coordinamento con un disegno di legge presentato alla Camera il 4 marzo '80 dall'on. Servadei. Nonostante nessuna opposizione dichiarata ci vollero due anni e mezzo costellati di proteste e perfino di uno sciopero in tutti gli istituti professionali agricoli, perché il disegno di legge fosse votato e inviato al Senato per la definitiva approvazione. «Il colpo di scena è avvenu¬ to il 15 febbraio. La commissione affari costituzionali del Senato (presidente Antonio Murmura, de, relatore Giuseppe Branca, sinistra ind.) ha dato il suo parere favorevole ma a condizione che vengano modificati due articoli. In pratica si chiede di inserire una clausola in cui si affermi che certe attività degli agrotecnici possano essere svolte anche da altre categorie. ■ Ma questo era lapalissiano. L'agrotecnico ad esempio è abilitato alla direzione di aziende agrarie ma ciò non significa che anche altri non possano farlo. Questa clausola non trova riscontro in altri Albi professionali simili, quali quelli dei periti agrari, dei geometri e dei dottori agronomi». Roberto Orlandi Presidente del Coordinamento nazionale agrotecnici
Persone citate: Antonio Murmura, Giuseppe Branca, Roberto Orlandi, Servadei
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