Vogel, un lottatore tenace senza applausi in platea
Vogel, un lottatore tenace senza applausi in platea Vogel, un lottatore tenace senza applausi in platea Se dovesse vincere le elezioni di oggi, Hans Jochen Vogel batterebbe un bel sacco di record politici, perché in cinque mesi di guida d'un partito in crisi avrebbe ricostruito un'Immagine di successo con più abilità degli stessi Brandt e Schmidt. Dire che i grandi padri della socialdemocrazia tedesca l'hanno lasciato solo in questo difficile e Incerto scontro di potere è, forse,- accentuare politicamente i seghi d'un distacco che ha ragioni complesse e molto articolate. Ma certo, a 56 anni, oggi Vogel si trova ad affrontare 11 giudizio .del suo Paese senza grandi protezioni alle spalle, non quelle dell'esperienza consolidata né quelle del carisma del successo internazionale. Wehner alle elezioni non partecipa nemmeno, Brandt c'è ma è come se non ci fosse, e Schmidt offre non al suo Paese ma all'Economist, al New York Times e al Washington Post l'analisi del «caso tedesco' che non pare abbia molti punti in comune con la linea di Vogel. il candidato dell'Spd alla Cancelleria di Bonn è tuttavia un uomo abituato a dar battaglia politica senza timori della sconfitta, e ha mostrato finora in questa sua carriera di rapido successo che le prove difficili riescono alla fine a dare un rendiconto sempre positivo. E' stato cosi a Monaco, al tempo della tragica avventura delle Olimpiadi, è stato cosi a Berlino per i cento giorni della reggezza della città, ancora cosi è stato il suo passaggio alla guida del ministero della Giustizia, quando tra crisi del terrorismo e disagio del controllo statale sulla libertà del cittadino le soluzioni trovate hanno guadagnato il rafforzamento della sicurezza senza penalizzare ulte- dormente gli spazi ideologici e le facoltà di scelta. Oggi Vogel, che viene dall'ala diciamo di destra dell'Spd, si presenta all'elettorato con uno slogan che pare recuperare antichi fermenti nazionalistici: Im desutschen Interesse, dicono i suoi manifesti, ma in realtà questo 'interesse tedesco- è piuttosto il tentativo di recupero d'una autonomia politica che la grave crisi internazionale ha stritolato dentro le morse dell'irrigidimento reaganiano e del crollo del mercati. I sondaggi danno ora di Vogel l'Immagine d'un uomo che sta a sinistra, tentato dal Verdi, diffidente dei missili, criticato sulle clausole «elettorali* che il padronato tedesco ha Imposto nei contratti di lavoro. La polemica aluta a guadagnar voti, ma forse la spie¬ gasochavolpBtedalleletansciranioquanQunrilhagito gazione è anche più decisa: e i socialdemocratici tedeschi hanno davvero cambiato volto. Vogel con Schmidt: cinque mesi per riconquistare la Cancelleria
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