Accordo tra i non allineati Vuota la sedia cambogiana anche al vertice di domani

Accordo tra i non allineati Vuota la sedia cambogiana anche al vertice di domani Sul caso rischiava di arenarsi la riunione di New Delhi Accordo tra i non allineati Vuota la sedia cambogiana anche al vertice di domani NEW DELHI — La conferenza dei ministri degli Esteri dei Paesi non allineati ha deciso ieri nella capitale indiana che il seggio della Cambogia resterà vacante anche al vertice che si aprirà domani, come era stato in quello precedente dell'Avana, nel 1979. Con questa decisione, presa dopo tre giorni di discussioni, Phnom Penh non sarà rappresentata né dal regime filovietnamita al potere, né dalla coalizione antlviet diretta dal principe Slhanouk. NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE NEW DELHI — Il problema della rappresentanza della Cambogia ha finito per monopolizzare tutte le sedute plenarie dei ministri degli Esteri non allineati prima della riunione dei capi di Stato e di governo; che incomincerà domani. La cosa ha un po' irritato alcuni Stati arabi e sudamericani, i quali lamentano che vengano ignorati i problemi che li riguardano più da vicino. Ed è indicativa del dissensi politici, per non dire ideologici, intemi al movimento, poiché la discussione, in fondo, ha riguardato la natura stessa del non allineamento. CU interventi hanno delineato una divisione in tre gruppi. Trenta Paesi avevano auspicato che il Kampuchea democratico, rappresentato dalla coalizione guidata da Sihanouk, tornasse al seggio che occupava prima che i cubani impedissero al suoi rappresentanti di andare al vertice dell'Avana, nel 1979, e i capi di Stato decidessero di lasciare quel seggio vacante. Altri (come Jugoslavia, Egitto e Sri Lanka) avevano indicato invece che avrebbero rispettalo questa situazione di fatto creata da Cuba e prolungata dall'India, la quale non ha invitato alcuna delegazione cambogiana^ Ventiquattro Paesi avevano 'invece chiesto che la rappre¬ sentanza fosse restituita al governo di Phnom Penh. L'Algeria aveva detto di approvare il consenso raggiunto all'Avana, ma che occorreva trovare una soluzione politica. L'India, superando il suo ruolo di presidente della riunione, aveva ribadito l'appoggio al governo che «attualmente amministra» il Paese, precisando però che l'unica soluzione «pratica» era lasciare il seggio vacante, alla luce delle divergenze. E 7 Paesi, con varie sfumature, avevano sostenuto la politica della .sedia vuota». Un terzo gruppo, infine—35 Paesi —non si era pronunciato. Si è cercato all'ultimo minuto un compromesso per evitare che la questione incombesse sul vertice di domani, I tre Paesi anticomunisti dell'Associazione dell'Asia di Sud-Est (Asean), Singapore, Malaysia e Indonesia, sono riusciti nella loro dimostrazione di forza, denunciando il «fatto compiuto» e il «pericoloso precedente» costituito' dall'iniziativa cubana, che ha messo in disparte dal movimento uno dei suol membri senza che Questi avesse neppure la possibilità di spiegarsi. Il problema, hanno detto, è definire quale procedura il movimento debba adottare per .sospendere» o .espellere* un Paese membro, e hanno chiesto di istituire un meccanismo destinato a evitare «arbitri». In margine alla Conferenza, ha suscitato interesse il fatto che il primo ministro afghano Sultan Ali Keshbnand, che rappresenta Kabul al summit,è stato ricevuto in udienza privata dal premier indiano, signora Gandhi. La stampasottolinea l'accoglienza fatta dal primo ministro all'aeroporto al rappresentante del regime filosovietico dell'Afghanistan e il contenuto del .loro colloquio. Secondo il portavoce del governo di New Delhi, Keshtmand avrebbe risbadito la volontà del suo Paese di trovare una «soluzione politica» alla crisi Non è escluso che nella capitale indiana si svolgano confatti indiretti. Gerard Viratene Copyright «Le Monde» e per l'Italia «La Stampa*

Persone citate: Gandhi, Gerard Viratene, Sihanouk, Sultan Ali Keshbnand