Liedholm difende Prohaska e Conti

Liedholm difende Prohaska e Conti Liedholm difende Prohaska e Conti «Sempre preferibili ai rincalzi» - «La squadra non è in crisi» • Reazione dei giocatori DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE ROMA — Attaccata, inquisita, persino processata per la prima sconfitta interna della stagione, la Roma si è difesa ieri con ordine e baldanza. Almeno a parole, perché 1 volti erano piuttosto tesi e mancava, sul campo di Trigoria, la consueta allegria. «Dovrò inventare qualcosa per riportare la gioia nella squadra», ha detto Liedholm al termine dell'allenamento facendo intendere che le critiche. In qualche modo, hanno lasciato il loro segno. Liedholm ancora ieri ha resistito agli attacchi dei cronisti che volevano ammissioni di colpa. «Un po' di stanchezza potrebbe anche essere legittima, ma la verità è che la stanchezza non esiste. Se perdiamo con la Juventus andiamo incontro a situazioni pericolose, questo si, però al mo-' mento non mi pare realistico e onesto parlare di crisi giallorossa». Poi l'allenatore ha spiegato 11 concetto: «L'incontro di domenica è decisivo, perché la Roma deve a tutti i costi mantenere le distanze. Se la Juventus si avvicina, allora dobbiamo davvero temere i contraccolpi psicologici negativi. Io ho sempre detto che mi sarebbe piaciuto avere tre punti di vantaggio dopo lo scontro diretto. E lo ripeto. Tuttavia è pericoloso trovarci a più tre dopo una sconfitta: sarebbe meglio avere un punto dì vantaggio e battere la Juve». Come a dire che non di aritmetica si tratta, ma di atteggiamento mentale. In qualche modo, malgrado le dichiarazioni distensive e cariche di promesse, riaffiora un po' di paura: paura di sé stessi più che degli avversari, e proprio questo Liedholm Intende evitare. L'altra sera, parlando ad una televisione privata, Liedholm non ha escluso l'è-' ventualltà di gualche cambio di formazione. Ma ieri mattinai' sótto un caldo sole di primavera, Liedholm ha lasciato Intendere tutto 11 contrario. SI parlava' di Conti e Prohaska, due fra 1 giocatori sotto accusa. «Va bene, non sono al massimo della forma. Però anche in condizioni normali sono preferibili ai rincalzi. Lo stesso per Falcao, naturalmente. I giocatori, da parte loro, hanno fiutato l'aria e si difendono abbastanza bene. Però lo fanno a zona, ognuno nella propria sfera di competenza: è un mòdo gentile per dire che non esitano, se accusati, a passar palla e responsabilità al compagni. «Per voi i bravi e i cattivi sono sempre gli stessi — ha detto Pruzzo — ed io purtroppo sono sempre fra i cattivi. Non è giusto: i giudizi vanno dati in base al comportamento in campo, non per simpatia». E Iorio, sotto accusa per essere cascato come un pollo, troppo spesso, nella trappola del fuorigioco portoghese: «Io ho sbagliato, va bene: però hanno sbagliato anche i miei compaghi net ! non passarmi subito il pallone. In quanto alla stanchezza, io parlo per me: sonò in forma fìsica splendida, se qualcun altro è affattca to non è colpa mia». Prohaska e Conti, invece, hanno riconosciuto il loro momento negativo. L'austriaco in verità appariva seccato per certe voci che lo danno In partenza a fine stagione. I sussurri di corridoio, oggi, hanno il significato di bocciatura: -Se mi cedono al Real Madrid, posso anche accettare. Ma se pensano al Lecce, allora non ci sto. Ho un contratto e intendo farlo rispettare. Capisco di non essere al massimo del rendimento, capita: però dovete capire che questa Roma e grande soltanto quando tutu giocano bene». Infine Bruno Conti, eroe stanco: «Ho fatto 9 giorni di vacanza in due anni, è logico che mi senta un po' affaticato. Ma anche così, credo di essere utile alla 'squadra. Oli avversari marcano me, i compagni hanno maggior libertà. Comunque, basta con le chiacchiere: facciamo parlare il campo. Dobbiamo fermare la Juventus, questo solo conta. A loro la Coppa, a noi lo scudetto: non è forse la cosa più giusta?». Carlo Coscia

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