Forse sotto il Tevere il ponte dove combatté Orazio Coclite di Liliana Madeo

Forse sotto il Tevere ilponte dove combatté Orazio Coclite Scoperte dai sub le tracce di un pilone di età repubblicana Forse sotto il Tevere ilponte dove combatté Orazio Coclite ROMA — Sommozzatori con speciali tute antinquinamento. Un'imbarcazione lunga 8 metri e dotata di sofisticate strumentazioni ottiche. Un sistema di televisione a circuito chiuso, munito di appositi accorgimenti per le riprese In acque torbide. Scandaglio elettromagnetico del fondale, con utilizzazione di un sonografo per il rilevamento In pianta delle variazioni altlmetriche e l'individuazione di consistenza dei vari strati di terreno. La ricognizione sperimentale nel fiume Tevere che la Soprintendenza Archeologica di Roma sta conducendo, per quanto è possibile si avvale del mezzi forniti dalla tecnologia moderna, ma deve anche fare 1 conti con le condizioni del fiume e l'alto grado di Inquinamento da cui esso è affetto. Per questo, per proseguire una scoperta appena avviata, si aspetta che le acque tornino quiete e la visibilità sia almeno decente. La «scoperta» consiste nelle tracce del pilone di un ponte romano, di età repubblicana, rinvenute nel tratto fra il Ponte Testacelo e l'Isola Tiberina. Potrebbe essere quanto è sopravvissuto del più antico ponte di Roma, 11 ponte di legno legato alla storia leggendaria di Orazio Coclite. La leggenda vuole che l'eroe abbia sacrificato il ponte, che congiungeva le due parti dell'antica citta separate dal Tevere, tagliandoselo alle spalle per bloccare gli Etruschi di Porsenna, nel VI secolo a.C. La memoria della fiera virtù di Orazio Coclite non si è mal spenta, e riferimenti al ponte e alle sue vicissitudini — demolizioni, rifacimenti — si rinvengono nei testi degli storici e dei cronisti dei secoli successivi. Nelle cronache del Quattrocento, all'epoca del conflitti fra le famiglie romane dei Colonna e degli Orsini, se ne parla ancora: una partita di palle da guerra sarebbe stata fabbricata a tale scopo utilizzando gli ultimi resti dell'antico Ponte Subitelo, uno del nomi dati a quello legato al¬ l'Impresa di Orazio Coclite. Non poca è stata la sorpresa, e l'emozione, del sommozzatori e degli archeologi di oggi quando, nel pressi di questi resti — ora di circa 60 centimetri al di sotto del livello delle acque —, sono venute fuori, appunto, una decina di grosse palle di pietra: adesso le ripuliscono, catalogano, studiano, per cui ogni anticipazione è prematura e suonerebbe solo frettolosa, tuttavia non è facile sottrarsi alla suggestione. Oli avanzi di questo pilone fino all'Ottocento erano ben visibili. Superavano 11 livello del fiume. Ma vennero distrutti. Avvenne dopo l'Unita d'Italia. Lo fece 11 Qenlo militare. Perché costituivano un. intralcio alla navigazione del fiume, che ancora rappresentava una grossa via di comunicazione per 11 trasporto delle merci. Nel 1828 giungevano ancora al porto di Ripa Grande imbarcazioni a vapore, con ruote a pale motrici, e piccoli vascelli che rifornivano la citta del carbone proveniente dalla Sardegna e dei vini della Sicilia, mentre 11 legname che veniva dalle foreste umbre era trasportato su «zatteroni» guidati da timonieri. Fino al secolo scorso il Tevere ha svolto questo ruolo centrale nella vita della città. Un ruolo secolare, che durava da millenni, se si pensa che 1 trasporti commerciali nell'antichità si svolgevano prevalentemente, perché più convenienti, sulle vie d'acqua. E Roma, oltre ad essere la capitale di un Impero, era intorno al II secolo d.C. una città di un milione e mezzo di abitanti, che dovevano essere quotidianamente riforniti di vettovaglie e dei materiali per costruire templi, edifici, strade. Per questo il Tevere è diventato adesso 11 cuore di una serie di ricerche archeologiche affascinanti. Perché dal fondo dell'antico fiume vengono fuori continue conferme e nuove informazioni, fornite dagli strumenti della vita quotidiana che si rinvengono, come dai bisturi, 1 moli, 1 depositi, 1 mulini galleggianti. Liliana Madeo

Persone citate: Orazio Coclite, Orsini

Luoghi citati: Italia, Ponte Di Legno, Roma, Sardegna, Sicilia