Forse sorgerà una moschea nelle colline di Macerata

Forse sorgerà una moschea nelle colline eli Macerata L'ambasciata dell'Arabia Saudita ha stanziato un miliardo Forse sorgerà una moschea nelle colline eli Macerata MACERATA — Pino a pochi giorni fa soltanto una fantasia bizzarra avrebbe potuto immaginare un minareto svettante tra le verdi colline delle Marche classiche e leopardiane. Ma ora non ci sono più dubbi, le Marche avranno una moschea a Macerata. Non è certo che sorga In mezzo a Piedirlpa, un grosso borgo alle porte della città, dove vorrebbe costruirla una società edilizia a capitale arabo, ma è certo che il tempio islamico si farà nel Comune. L'ambasciata dell'Arabia Saudita ha già stanziato un miliardo; 11 direttore del periodico «Myslim», dottor Mahmet Ahlsottl, ha scritto al sindaco di Macerata, che era rimasto un po' perplesso dinnanzi all'improvvisa istanza, caldeggiando la richiesta; c'é il progetto dell'edificio dinanzi alla commissione edilizia comunale: 300 mq coperti, un solo minareto anziché due com'è nell'uso. Il Comune di Macerata non è contrario alla moschea — dice l'Ingegnere capo Seri —; ha solo osservato che la zona di Piedirlpa è vincolata dal piano regolatore a insediamenti industriali e di edilizia economica popolare. La moschea potrebbe sorgervi solo con una variante al plano, il che comporta non pochi problemi. Nelle Marche, oggi, vivono centinaia di stranieri di religione musulmana. A Macera-' ta c'è persino una squadra di calcio tutta di musulmani. Gli scambi di visite commerciali con i Paesi arabi, per quanto riguarda mobili, strumenti musicali, calzature, confezioni, oggetti in pelle sono molto intensi, pressoché quotidiani Piedirlpa, alle porte di Macerata, assomiglia a un crocevia tra province e zone indù-, striali attigue. Per questo forse 1 costruttori hanno chiesto il permesso di erigervi la moschea, perché dalla strada 11 minareto si vedesse subito. vattlendl» o «vattendl» e che vede la partecipazione di parecchi fedeli, con richiami turistici notevoli, non può essere condivisa dalla Chiesa. Lo sostiene 11 vescovo di S. Marco Argentano e Scalea, mons. Augusto Lauro, In una lettera Inviata al parroco di Verbicaro, un Comune dell'Alto Tirreno cosentino In cui I «vattlendl» sono numerosi. Mons. Lauro Invita I fedeli a desistere da tali riti che turbano la serietà e l'autenticità delle celebrazioni della Settimana Santa. Lo stesso' vescovo ha esortato 1 fedeli a porre fine al dolore per U dolore, che si trasforma In espressione di perversione della natura umana. E' la prima volta che, In Calabria, la Chiesa prende posizione su tali manifestazioni pasquali, definendole atti di degradazione umana. Il rito dei «vattlendl» (cosi vengono chiamati in provincia di Catanzaro) è molto diffuso in Calabria. Più celebre è quello cui, durante la Settimana Santa, si dà vita a Nocera Terinese, ove giovani, seminudi, si picchiano a sangue con dei rudimentali manganelli ricoperti da aguzzi cocci di vetro.

Persone citate: Augusto Lauro