Managua: il Papa condanna i due volli della violenza di Ennio Caretto

Managua: il Papa condanna i due volli della violenza Si fa drammatico il viaggio di Wojtyla nella tappa del Nicaragua Managua: il Papa condanna i due volli della violenza Saavedra Ortega ha accolto l'ospite con un duro discorso contro l'«imperialismo Usa» - La risposta è stata l'elogio dei vescovi (in rottura col regime) e la negazione di compromessi tra religione e ideologia - Gesto di disapprovazione al ministro gesuita Cardenal che ha tentato invano di baciare la mano del Pontefice OAL NOSTRO INVIATO SPECIALE MANAQUA — Una drammatica realtà colora di significati sempre più vasti la missione di pace di Giovanni Paolo n nel Centro America. L'altro ieri, quando 11 Pontefice si trovava ancora nel Costa Rica, il presidente guatemalteco Rlos Montt ha mandato a morte sei guerriglieri, ignorando la sua domanda di grazia. Ieri, all'arrivo del Santo Padre a Managua, a quasi quattro anni dalla fine del regime di Somoza, il coordinatore della giunta, Daniel Saavedra Ortega, ha pronunciato un discorso di denuncia dell'Imperialismo statunitense più che di benvenuto. Stamane, 11 Vicario di Cristo vedrà nel vicino San Salvador una guerra civile in piena escalation, su cui pesa l'ombra dell'Intervento Usa. Dall'Honduras giunge 11 rombo di aerei e cani armati in marcia verso le frontiere nicaraguensi, pronti a un confronto che nessuno vuole ma che minaccia di esplodere da un istante all'altro. Molte, dunque, le nubi che turbano 11 pellegrinaggio del Santo Padre. La più grave, almeno sinora, è l'esecuzione dei sei guerriglieri ordinata da Rios Montt, essa ha fatto nascere la voce che Wojtyla volesse sospendere la visita in Guatemala. Ma alla ferma protesta della Nunziatura apostolica e del segretario di Stato Vaticano monsignor Casaroli, è seguita la precisazione che il Papa continuerà come previsto il suo viaggio. In quanto 6 accaduto, il Pontefice ha trovato la conferma che anche in Guatemala vi è bisogno di speranza, di un ritorno a Dio. E' la stessa ragione che lo ha portato in Nicaragua, un Paese che formalmente si propone di fondere la rivoluzione cristiana con quella marxista, ma che in sostanza aderisce a un modello sempre più scopertamente cubano. A parte quello In Polonia, nessun viaggio del Papa era stato accompagnato da tensioni tanto forti. Sin dall'inizio, il regime sandinlsta vi ha scorto uno strumento di legittimazione. Al Vaticano, esso consentiva invece di richiamare all'ordine i preti invischiati nella politica, e di rivendicare 11 diritto dei giovani all'Istruzione cattolica. I sandinlstl, non la Chiesa nicaraguense, hanno sovrinteso ieri alla visita del Papa, portandolo direttamente dall'aeroporto al Santuario di Leon, In elicottero e poi al centro Cesare Augusto Silva — per tre incontri separati con il governo, la direzione militare e 1 partiti —, e infine in Piazza 19 luglio, per una Messa pomeridiana. Nella cerimonia di benvenuto all'aeroporto, ieri matti' na, la diversità degli obiettivi si è fatta subito palese. In un discorso durato quasi mezz'ora, il capo della giunta, Saavedra Ortega, ha attaccato con violenza gli Stati Uniti Dopo aver rivendicato alla rivolu zione sandinlsta e ai suol SO mila caduti 11 merito della liberazione del Nicaragua «dalle catene della politica di aggressione nord-americana*, e aver ricordato *la schiavitù dei trattati ingiusti, dei pre siiti esosi; Ortega ha accusato Washington di organizzare l'offensiva della Guardia Nazionale di Somoza dall'Honduras e la sovversione interna nicaraguense. -Non solo per il Nicaragua; ha affermato, «ma anche per gli altri popoli americani deve cominciare un periodo di riparazione e di giustizia... Vogliamo, una intesa con gli Stati Uniti ma sulla base della eguaglianza e dei reciproci interessi, un'intesa che non leda la nostra libertà e la nostra autonomia-. Giovanni Paolo il non si è lasciato cogliere impreparato dall'ospite. E nel ringraziamento d'obbligo per l'invito a visitare il Nicaragua, il Pontefice ha incluso più volte 1 vescovi cattòlici, : il-cardinale Ovaldo Bravo in testa, che ha voluto abbracciare due volte. Ha definito il suo viaggio «una missione apostolica», diretta «a coloro che soffrono della violenza, da qualsiasi parte provenga, alle vittime dell'ingiustizia, e a quanti si adoperano perii bene del loro Paesen ; una missione, ha sottolineato, «di carattere religioso, portatrice di speranza, di fede, di fedeltà a Cristo e alla sua Chiesa*, il Santo Padre ha auspicato che scompaiano dal Centro America «le tensioni ideologiche, economiche e militari che impediscono il libero sviluppo dei suoi popoli, amanti della pace, della libertà e del vero progresso umano*. Giovanni Paolo II non ha fatto nessun cenno polemico al sistema nicaraguense: ma ne sono emersi implicitamente dalle sue parole, dal monito da lui pronunciato 11 giorno del suo arrivo in Costa Rica, a non passare da uno sfruttamento capitalista a una oppressione comunista. ' L'episodio più illuminante della mattinata, ieri, è avvenuto quando, dopo aver salutato 1 membri della giunta militare, il Papa si è rivolto ai ministri. Tra di loro vi è un gesuita, celebre , poeta, responsabile del dicastero della Cultura, Ernesto Cardenal: si è inginocchiato davanti al Santo Padre, tentando di badargli l'anello. Giovanni Paolo Il ha alzato 11 dito In un gesto di rimprovero, e si è tirato indietro rifiutandogli la benedizione. Dallo scorso agosto, invano il Vaticano cerca di porre fine all'Identificazione tra la rivoluzione e certi religiosi, che si è creata nelle masse popolari. La ritiene un danno al suo apostolato e un mezzo di strumentalizzazione da parte del regime. Sinora nessuno del cinque ministri o alti funzionari ha obbedito al comando, e anche questo è un sintomo della divisione della Chiesa cattolica di- fronte ai gravissimi problemi centroamerlcani. Ennio Caretto Managua. Il Papa passa In rassegna la guardia al suo arrivo in Nicaragua. Il militare è armato di fucile automatico con baionetta, immagine emblematica dell'insanguinato Centro America