Bonnie e Clyde gli imbranati

Bonnie e Clyde gli imbranati Bonnie e Clyde gli imbranati Bonnle e Clyde all'italiana di Steno, con Paolo Villaggio, Ornella Muti, Jean Sorel. Commedia a colori, Italia 1983. Cinema Ideal. St chiama Oavaeei, non più. Fantozzi o Fracchla, il personaggio interpretato stavolta da Paolo Villaggio, ma dei due individui cita-, ti l'attore che li inventò ribadisce puntualmente l'umiliata goffaggine, gli atteggiamenti remissivi, le risapute caratteristiclie di perdente. Il titolo del filmetto ripete, con aggiunta la precisazione «all'italiana», quello americano (Bonnie and Clyde; della celebre pellicola di Arthur Penn, in Italia ribattezzata nel 1967 Gangster Story. Le eventuali intenzioni parodistiche nel confronti dell'originale si riducono tuttavia a meno d'un casuale appiglio, più evanescente ancora del pretesto che, altre volte, ha portato Villaggio a rifare il verso pri- > ma al Robinson di Tutta la città ne parla, poi i al Danny Kaye di Sogni proibiti. . La storiella narrata è semplicemente quella d'un imbranato piazziste, di giocattoli che con Giada, miope ragazza alla quale il goffo ometto non osa avanzar profferte, viene coin. volto in una rapina. I due sono presi in ostaggio dai furfanti; ma, sfuggiti ai sequestratori, sono universalmente ritenuti gli autori del colpo, salvo che dalla polizia, svelta a servirsi come esca della presunta coppia criminale per intrappolare i veri gangster. Sebbene scritto e sceneggiato principalmente da Luciano Vincenzoni, il soggetto risulta stiracchiato, ripetitivo: al protagonista non offre che l'abusato motivo di ricopiare stancamente se stesso. Con maggiore disinvoltura affronta invece il ruolo di pseudorapinatrice Ornella Muti, capace di abbozzare anche qualche mossa facetamente sexy, a. v.

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