Veronese (Flm): «Non si può riaprire una vertenza sul costo del lavoro» di Gian Carlo Fossi

Veronese (Firn): «Non si può riaprire una vertenza sul costo del lavoro» Af tavolo delle trattative per il rinnovo del contratto metalmeccanici Veronese (Firn): «Non si può riaprire una vertenza sul costo del lavoro» Dati contrastanti sullo sciopero di ieri - Mercoledì e giovedì vertice della Confindustria ROMA — L'industria, metalmeccanica privata è rimasta ieri solo parzialmente bloccata dallo sciopero di quattro ore proclamato dalla Firn per sollecitare 11 rinnovo del contratto collettivo di circa un milione e mezzo di lavoratori. L'astensione ha avuto risultati contraddittori nelle diverse realtà del Paese. Le percentuali, secondo 1 dati forniti dall'azienda, sono state decisamente basse alla Fiat: 8,3% nella meccanica, 22,7% nelle presse. 26,2% nella carrozzeria, 22,3% alla Lancia di Vetrone, il 28.6% all'Abarth. il 29.4% alla Lancia di Chlvasso, il 2.6% nel ricambi di Volvera. Più alte, invece, sulla base delle notizie date dalla Firn, e cioè 50% nella carrozzeria di Rlvalta, 10% nella meccanica. 70% alla Lancia di Chlvasso. 70% alla Fiat Avio. 10% nella Teksid di Carmagnola, ecc. Le assenze hanno oscillato fra il 40% e 11 70% in numerose imprese della Lombardia, del Piemonte, della Liguria. dell'Emilia Romagna, del Lazio, di qualche provincia del Meridione. A Bologna, quat- tromila metalmeccanici hanno attuato una manifestazione nel centro della città. In un'atmosfera non certo distesa, la Federmeccanica e la Firn si preparano agli incontri della prossima settimana, mentre si annuncia che una valutazione più generale delle vertenze contrattuali, delle difficoltà incontrate sui diversi tavoli e dell'esigenza di un più stretto coordinamento sarà compiuta merco¬ ledì dal direttivo della Confini -j dustrla e giovedì dalla giunta esecutiva, n dissenso sul tavolo dei metalmeccanici (come del resto per 1 chimici, 1 tessili e gli edili) è notevole; le posizioni molto distanti sui puntichiave dell'orarlo e del miglioramenti economici. Non vogliamo per ora drammatizzare — ci ha dichiarato il segretario generale Firn Veronese — ma debbiamo dire con franchezza che giudichiamo la posizione della nostra controparte grave sotto ti profilo politico, oltre die sindacale, perché tende a mettere In discussione almeno tre punti fondamentali dell'accordo Scotti». La Firn ha precisato Veronese, respinge le «pretese» della Federmeccanica che cerca di legare al criteri di flessibilità e agli Incrementi di produttività la riduzione dell'orario. •Certamente sappiamo — ha proseguito — che c'è bisogno di recuperare flessibilità nelle aziende, ma questa operazione deve avere una sua autonomia rispetto alle definizioni e alle riduzioni previste dal lodo. Né possiamo accettare le restrizioni, applicative in danno dei lavoratori turnisti, che da noi sono più del 60%. L'altro punto di contrasto è costituito dal miglioramento del salarlo, per II quale la Federmeccanica inventa una formula che porta ad Incrementi infinitamente inferiori di quelli Indicati dal l'accordo Scotti». Veronese ha poi rilevato che «il tavolo dei metalmeccanici non può diventare un tavolo supplementare nel quale la vertenza sul costo del lavoro viene ripresa da capo». Sui tre aspetti sopra riferiti, il protocollo Scotti •è chiarissimo, ha insistito il segretario generale della Firn, o differenza della questione dei decimali». 8u questi tre aspetti le interpretazioni della Federmeccanica «non hanno fondamento». »Se si vuole fare il contratto—ha concluso — bisogna farlo all'interno dei binari che sono stati definiti. Questo la Federmeccanica deve riconoscerlo, cosi come abbiamo fatto noi per alcune cose che non ci piacciono affatto». , _ Gian Carlo Fossi Silvano Veronese

Persone citate: Firn Veronese, Silvano Veronese, Veronese, Vetrone

Luoghi citati: Bologna, Carmagnola, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Roma, Volvera