Con liste unitàrie la sinistra in Francia frena l'assalto della destra in 100 città di Paolo Patruno

Con liste unitàrie la sinistra ih Francia frena S'assalto delia destra in 100 città Le municipali di domenica diventano un test per Mitterrand, i sondaggi gli sono favorevoli Con liste unitàrie la sinistra ih Francia frena S'assalto delia destra in 100 città DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — Un francese su cinque è ancora incerto sul giudizio da esprimere domenica prossima e il 13 marzo sul governo della sinistra in occasione delle elezioni municipali, il primo test a livello nazionale dal maggio '81. Malgrado le incognite del risultati economici, gli ultimi sondaggi indicano generalmente un recupero della sinistra: 44 persone su cento auspicano un successo delle liste di sinistra contro 34 favorevoli all'opposizione. Ma il pronostico è complicato dal peso degli incerti e degli astensionisti. La politicizzazione della campagna per le municipali ha comunque già avuto un primo effetto, nuovo nella politica francese. In queste settimane non è riecheggiata alcuna delle tradizionali polemiche fra socialisti e comunisti (alleati-rivali oggi insieme al governo) e non si sono scambiati sgambetti i partiti dell'opposizione di destra. Non si può arrivare a dire che Glscard cì'Estaing, Chirac e Barre abbiano condotto la campagna a braccetto, ma di sicuro hanno evitato accuratamente di punzecchiarsi a vicenda, come da anni la •guerra delle due destre» ci aveva abituato, fino alla mancata rielezione di Giscard, nell'81. per l'appoggio negato da Chirac al presidente uscente. La bi-polarizzazione ha quindi Infranto la prassi elettorale della Quinta Repubblica, che prevede lo scontro frontale destra-sinistra, governo-opposizione soltanto al secondo turno di ballottaggio, lasciando alle primarie l'incarico di «scremare» in ogni campo 1 candidati. Questa volta, invece, lo scenario si è modificato, malgrado tradizionalmente queste elezioni siano l'occasione più favorevole alle liste locali e nonostante il governo socialista abbia introdotto per quest'anno una legge elettorale di tipo •proporzionale modificato» che avrebbe dovuto lasciare spazio alle formazioni minori. Invece, niente di tutto questo, o quasi. Sui 221 centri con una popolazione superiore ai 30 mila abitanti, fin da domenica i duelli sinistra-opposizione, Usta social-comunista contro lista di destra sono la regola quasi generale. I dirigenti dei partiti maggiori sono infatti riusciti nella stragrande maggioranza del casi a comporre i dissidi personali o di natura locale che potevano impedire questo schieramento unitario. Ma naturalmente ci sono anche le eccezioni. I dirigenti socialisti e comunisti non sono riusciti a mettersi d'accordo per presentare una lista comune in una dozzina di città tra cui Reims, Angers, Le Mans, Aix-en-Provence, St. Malo, dove ps, pcf e radicali vanno alle urne divisi, almeno fino al ballottaggio. Lo stesso fenomeno si è riprodotto nel campo dell'opposizione. Il «caso» più grosso è quello di Lione, dove il sindaco glscardlano Collomb (appoggiato anche dall'ex premier Barre) viene Insidiato dallo chlracchiano Nolr. Ma la lista si allunga con Amiens, Aix-en-Provence, Le Havre, Nlmes, Nizza, Strasburgo, StEttenne e pochi altri. Resta naturalmente da vedere se 11 riflesso unitario che la coalizione governativa socialista e comunista ha voluto suscitare sarà ben accetto dagli elettori per le amministrazioni locali, o sarà offuscato dal peso delle tradizionali rivalità. Lo stesso interrogativo vale anche per l'opposizione, che Investendo la gestione economica e sociale del governo nazionale, intende dimostrare in queste votazioni al¬ l'elettorato municipale la sua ritrovata unità e coesione. La destra, quindi, ha giocato molto su questo tasto, cercando di assegnare alla consultazione il valore di un referendum contro la politica governativa, di un test anti-mitterrandiano, Ma adesso, prudentemente e seguendo l'evoluzione dei sondaggi, l'opposizione vuol negare una eccessiva politicizzazione del voto del 6 e 13 marzo. L'Incognita del voto risiede nel fatto che oggi la destra teme di non ottenere più l'exploit che aveva sperato. Partendo dalla batosta subita nel '77 (61 centri maggiori perduti a vantaggio della sinistra, che ne controlla attualmente 154 su 221), l'opposizione sperava inizialmente di sottraine un centinaio alla sinistra. Ma lungo il filo delle settimane queste previsioni trionfalistiche sono state ridimensionate dai sondaggi e oggi il segretario generale del rpr neogolllsta. Pons, parla più modestamente di 60 città da riconquistare, mentre il governo spera di non perderne più di trenta. Paolo Patruno

Persone citate: Barre, Chirac, Collomb, Mitterrand, Pons

Luoghi citati: Amiens, Francia, Le Havre, Nizza, Nlmes, Parigi, Strasburgo