Sguardo dall'Est di Frane Barbieri

Sguardo dall'Est Sguardo dall'Est DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE MILANO — Troviamo un particolare curioso nella relazione di Berlinguer: quando si rivolge a Craxi, lo chiama «compagno», quando invece, parla del segretario del partito sovietico lo priva dei titoli preferenziali, menzionandolo solo per nome e cognome, Yuri Andropov. Probabilmente non si tratta di una omissione distratta di Tato, che come al solito ha curato la redazione Tinaie del testo. Ci sono state anche le rimostranze dei sovietici, senza provocare correzioni in proposito. E' un congresso che si preoccupa ormai molto più di quanto possa dire o obiettare Craxi che non delle obiezioni o dei malumori dei rappresentanti del pcus. Nella bolgia del palazzo in cui alla Sei Giorni ciclistica ora si sostituisce la cinque giorni politica si è visto nascere un «complesso Craxi». E allo stesso tempo si è visto svanire il complesso Mosca. Fra le due tribune ai lati della presidenza, quella che riunisce il fior fiore della politica italiana ha sottratto questa volta decisamente le attenzioni che ai congressi precedenti andavano al fior fiore del comunismo mondiale, situato dal lato opposto. Più che la consistenza o meno dell'alternativa berlingueriana questo sembra essere l'indicazione più valida dello spostamento per cosi dire geografico del pei, il quale anche se non diventa ancora a tutti gli effetti un partito occidentale si allontana nettamente dalle sponde orientali. Le tesi di Cossutla suonano più come un nostalgico canto folcloristico dalla tundra siberiana che non come una scelta ideologica alternativa. Afanasiev e Zagladin, assieme agli altri delegati stranieri, non fanno altro che prendere dei fitti appunti in continuazione, come se seguissero una complicata lezione liceale. In alcuni, anzitutto nei sovietici, si coglie di volta in volta un sussulto. I giudizi di Berlinguer sul mondo comunista, che per i gusti occidentali erano forse poco, per la suscettibilità dei partiti comunisti al potere erano decisamente troppo. Gli accenti sull'Afghanistan e sulla Polonia erano scontati (anche se il polacco Czyrek con una protesta preventiva sperava addirittura di scongiurarli). Era scontata anche la ripetizione della tesi sull'esaurimento della spinta propulsiva dell'Ottobre russo. Berlinguer però ha suscitato Frane Barbieri (Continua a pagina 2 In sesta colonna)

Persone citate: Afanasiev, Berlinguer, Craxi, Yuri Andropov, Zagladin

Luoghi citati: Afghanistan, Milano, Mosca, Polonia