Paolo Rossi è tornato Mundial

Paolo Rossi è tornato Mundial Inglesi sgomenti e in affanno per le prodezze dell'attaccante Paolo Rossi è tornato Mundial DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE BIRMINGHAM — Anche gli italiani , anglofili, quelli per | quali un inglese .che sputa è un.signore che rinfresca-te< I formiche, hanno faticato ieri sera ad apprezzare prima del match Aston VillaJuventus, Blrmigham la brutta, la pioggerella di Birmingham, lo stadio per fachiri cattivi di Birmingham, e quel giornale di Birmingham con in prima pagina Spink, il portiere dell'Aston Villa, intento a divorare spaghetti e la scritta a caratteri di scatola: «Li mangeremo vi vii». L'atmosfera è stata di tensione quasi rabbiosa fino all'inizio del match. Un po' troppa polista, fuori dello stadio, in campo, sulle gradinate, per quello che è il panorama inglese, e appelli bilingui, più accorati però che drammatici, dello speaker. .. Poi c'è stato il gol di Rossi, con una manovra proprio disegnata dalla Juventus, calligrafica, spiegata e non imposta, un gol didascalico, con tutte le cosine belle e classiche del football: il bel controllo di palla, il colpo di tacco, il cross, il colpo di testa. I Un gol di un quasi dimostrativo: ecco, cosi si gioca, questo è un tipico schema d'attacco, questo è un tipico errore difensivo, visto? E adesso che cominci pure la partita. E la partita è cominciata, con quel dettaglio dell'1-0 bianconero già messo da parte, ma era intanto stato ripristinato quel sentimento che riempì e zavorrò gli avversari degli azzurri nelle tre ultime partite in Spagna: il terrore di Rossi. Fu questo sentimento, spalmato su brasiliani, polacchi, tedeschi, ad aiutarci a vincere il .Mundial.. E'stato per ■Questo serMiiììMfò 'che ÙiVUónTamThi' spedito la palla sulla sua traversa, terrorizzato dalla presenza più che dal movimento di Rossi. E' stato per questo che è mancata — fino all'avvento faticoso di una riorganizzazione mentale —, una regola, una volontà persino nella marcatura di Rossi. Me Naught e Bremner in certi momenti sembravano addirittura fuggirlo, o scaricarselo. E a un certo punto Me Naught ha scaraventato un pallone sulla testa di Rossi come per eseguire un esorcismo, come se quello fosse un fantoccio stregato, maledetto, da abbattere. E la gente, come se fosse stata in Spagna nel luglio 1982, ha preso a vedere due partite, quella di Rossi e l'altra. E la gente italiana (3000, tutto sommato felicemente poco mandonilisticl) ha preso ad amare ogni mossa del centravanti, quella inglese a detestare ogni suo agitarsi, anche il semplice spostarsi al piccolo trotto. Gioco di squadra, il football ieri sera al Villa Park è stato anche questione di un uomo, in certi momenti così incasto-, nato tra avversari atterriti, tutti intorno a lui ma nessuno davvero su di lui, da apparire là davanti una specie di escrescenza dell'Aston Villa, più che un prolungamento della Juventus. C'è stato, vero, anche tutto il resto, ma la partita è andata avanti aspettando Rossi, un al¬ tro gol di Rossi, qualcosa di Rossi. E verso la fine del primo tempo questa attesa è sembrata pervadere anche la Juventus. Boniek'aìàMttùra'sìè come ritirato dagli affari: tanto, ci avrebbe pensato Rossi. E per fortuna che ai difensori bianconeri Rossi appariva ipotesi lontana, valida ma lontana, e non standogli vicini non venivano troppo condizionati dall'attesa del suo miracolo e allora facevano le cose sante e giuste del calcio normale, sparavano via palloni, si alzavano bene di testa, costruivano la muraglia. All'inizio della ripresa, con il gol del pareggio, è sembrato che il sentimento di terrore fosse stato lasciato dagllnglest nello spogliatoio, e che intanto la Juventus avesse smarrito una certa sua sicurezza di genesi messianica. E in effetti si vedeva un football, come dire?, meno affascinante ma più.sereno, non condizionato, molto giocato da Platini e frequentato persino da Boniek. Ma quando, all'81', Rossi tirava e il portiere mandava sul palo, veniva come ripristinato il terrore. E Platini, vedendo tutto l'Aston Villa coagulato, fisicamente e mentalmente, attorno a Rossi, lanciava Boniek che segnava. E Insomma era rinnovata, per delega e dopo un avviso (quel palo) la magìa internazionale di un atleta, di una fortuna, peraltro meritata, legittima, che lui trova e dispensa agli amici, bianconeri e azzurri, quando passa il confine e che in Italia non funziona. Anzi. Gian Paolo Oi mezzano

Luoghi citati: Birmingham, Italia, Spagna