Aveva promesso: «Potrà camminare» ma Franca morì dopo l'operazione

Aveva promesso: «Potrà camminare» ma Franca mori dopo l'operazione Processo al chirurgo che operò una ragazza rimasta paralizzata Aveva promesso: «Potrà camminare» ma Franca mori dopo l'operazione Condannato a un anno e 4 mesi per omicidio colposo il dott. Gian Aldo «Era una operazione inutile» ■ La parte civile: «Ha illuso il padre, De Donato -1 periti: vendendo speranze» E' finita male per 11 chirurgo Gian Aldo De Donato, 53 anni, a giudizio per la morte di una ragazza avvenuta nel giugno '76: la terza sezione penale (pres. Jannfbelll. p.m. Rinaudo, cane. Capaccio) lo ha ritenuto colpevole di omicidio colposo e gli ha inflitto 1 anno e 4 mesi di carcere con la condizionale, ma senza le generiche. Un brutto colpo per 11 medico, che vantava contatti a livello internazionale con luminari della chirurgia e sosteneva di aver praticato interventi difficilissimi in ogni parte del mondo («panzane» aveva scritto 11 giudice istruttore nel rinvio a giudizio). La vicenda. Franca Loiacono, una ragazza calabrese di 22 anni, era rimasta paralizzata alle gambe nel '72 per un colpo di pistola. Con cure intense era riuscita ad acquistare una certa indipendenza nei movimenti (era iscritta a scienze biologiche con ottimi risultati) senza perù recuperare la funzionalità degli arti. Una prima operazione a Roma non aveva dato i risultati sperati. Nel "76. qualcuno suggerì alla giovane che forse uno specialista di Torino avrebbe potuto aiutarla. Fiduciosa, la ragazza si mise in contatto con 11 chirurgo Olan Aldo De Donato. Il 10 giugno '76 Franca entrò nella cllnica «Maria Au- ygiorno dopo fu operata e mori. Nel referto medico si parlò di broncopolmonite. Il padre, Guglielmo Loiacono, denunciò il fatto alla magistratura e poi si costituì parte civile con l'avv. Romana Vigliar.!. Una perizia del prof. Baima Bollone accertò che prima dell'intervento alla ragazza non furono fatti gli esami clinici necessari. L'operazione doveva servire a «recuperare» una paraplegia, ma, per 11 perito (a cui si affiancarono poi anche i professori Fasano, Pattono, Minetto) era del tutto inutile: la lesione provocata dalla pallottola era, infatti, irreversibile. Per Franca Lo Iacono non c'era alcuna speranza 'di riprendere a camminare. Ha detto ieri la parte civile Romana Vlgliani: .L'imputato ha illuso il padre di Franca dicendo: Stia tranquillo, sua figlia camminerà. Ha venduto solo speranze, per Franca non c'era possibilità di riprendere a camminare e l'operazione fu tutta uno sbaglio: Franca morì per choc cerebrale. Il chirurgo ha sostenuto di aver cercato di recuperare tra le tante necrotizzate le cellule ancora buone. Si legge nel rinvio a giudizio: •Nella storia esistono casi di geni incompresi e derisi ma non è il caso del dott. De Donato che appartiene se mai alla categoria degli sbruffoni mistificatori'. Ma non tutti sono di questa opinione: al processo molte donne tra il pubblico, pazienti del chirurgo, gli hanno espresso solidarietà. De Donato ha accolto la sentenza a capo chino. it Carlo Gastaldi, 50 anni, via Baltimora 47/4, dipendente Aem, sciava ieri sulla pista 29 del Cretaz, sopra Cervinia, quando è caduto. Ha battuto la testa, è stato trasportato con un elicottero dell'Air Zermatt a Cervinia. Da qui, con un'ambulanza privata, lo sciatore è stato trasferito al Cto dove è giunto in serata. SI sospettava avesse riportato la frattura di due vertebre, le sue condizioni non appaiono invece preoccupanti. II prof. De Donato iatrice di via Peyron 42: 11

Luoghi citati: Roma, Torino