Il governo cerca un argine al deficit a 71 mila miliardi di Emilio Pucci

Il governo cerca un argine al deficit a 71 mila miliardi Presidente del Consiglio e ministri al lavoro per riequilibrare i conti dello Stato Il governo cerca un argine al deficit a 71 mila miliardi Ieri a Palazzo Chigi Fanfani ha presieduto una riunione ristretta in vista del vertice di oggi • Si escludono nuove stangate, ma ci saranno correttivi sui decreti della sanità e previdenza che dovranno essere ripresentati - Probabile fiscalizzazione del prezzo della benzina ROMA — II «tetto, di 71 mila miliardi al deficit pubblico per l'83 può essere mantenuto, a condizione però «di usare certi strumenti». Lo ha rlbadl' to ieri U ministro del Tesoro Oorla al termine del prevertice à Palazzo Chigi sulla spesa pubblica. Fanfani. alla vigilia dell'odierno ^gabinetto economico», ha~ voluto tenere una riunione ristretta con Gloria e 1 ministri del Bilancio, Bodrato, dell'Industria, Pandolfi, e del Lavoro, Scotti, per una prima valutazione sui conti pubblici. Oli strumenti da adottare verranno probabilmente "decisi oggi, cosi come si dovrà tagliar corto al •balletto' di cifre sullo sfondamento del tetto. C'è chi lo limita a 3-5 mila miliardi, chi parla di 10 mila miliardi e chi addirittura arriva a 15 mila miliardi. Ma per conoscere l'esatta entità del «buco», che non pochi esperti collocano tra gli 8 e 1 10 mila miliardi, si dovrà attendere la relazione di Gloria sul rendiconto di cassa relativo al primo bimestre dell'anno. Il documento sarà consegnato alle Camere la settimana entrante. Da Palazzo Chigi si tiene comunque a ribadire una volta di piti che la manovra di aggiustamento non si tradurrà in una nuova stangata fiscale. Esclusa quindi l'eventualità di ulteriori tasse, nell'odierno vertice governativo si stuelleranno dei correttivi al programma, partendo dalla ripresentazione dei decreti sulla previdenza e la sanità, ormai prossimi a decadere per la mancata conversione In legge nel termini costituzionali. Nella riscrittura del provvedimenti, di conseguenza, 1 ministri economici dovrebbero tener conto dele nuove esigenze di bilancio. Queste le ipotesi allo studio. 1) Il probabile ribasso del prezzo della benzina, dovuto pila crisi dell'Opec, sarà, probabilmente fiscalizzato, come è gi à avvenuto nelle due pre¬ cedenti riduzioni. Gli automobilisti cosi continuerebbero a pagare la .super» al prezzo di oggi, ma nelle casse statali entrerebbero diverse centinaia di miliardi. 2) Il decreto sui tagli alla sanità sarà ripresentato nel testo originario, senza cioè tener conto delle riduzioni al ticket:, concordate in sede di Commissione parlamentare. 3) Nel decreto sulla previdenza potrebbe essere re inserita la norma relativa al non pagamento del primo giorno di malattia, con un recupero di circa 1500 miliardi. Ma que¬ sta misura è duramente contestata dal sindacati. 4) SI parla anche dell'avvio operativo dell'ormai mitica revisione delle pensioni di invalidità, concesse finora con estrema facilità. Un provvedimento del genere, però, ha sempre incontrato forti resistenze fra 1 democristiani, anche se l'iniziativa è stata rilanciata dal ministro Scotti. Resistenze che ora potrebbero essere accresciute dall'imminente scadenza elettorale amministrativa. 5) SI ridiscuterà lo stanziamento per 11 Fondo Investi¬ menti e occupazione (Fio), fissato In 6500 miliardi nella finanziarla, ma •allargato» a 10 mila miliardi dal Clpe, 11 Comitato interministeriale per la programmazione.. 6) C'è, infine, 11 problema della gestione di tesoreria, recentemente «impinguata» dall'anticipazione di 8000 miliardi dalla Banca d'Italia. Il vertice di oggi dovrebbe portare un po' di chiarimento, ma non si tratta di decisione facile e non sono da escludere quindi nuove riunioni prima delle scelte definitive. Emilio Pucci

Persone citate: Bodrato, Fanfani, Pandolfi

Luoghi citati: Roma