Inter con il Real, avanti adagio

Inter con 81 Rea., avanti adagio A S. Siro (nebbia permettendo) una sfida che riaccende tanti ricordi Inter con 81 Rea., avanti adagio Rino Marchesi ha paura di prendere un gol: «Vorrei un 1 a 0» - Di Stefano fa pretattica MILANO — L'unica paura, per ora, è rappresentata dalla nebbia perché giocare In notturna di questi tempi non è certamente l'ideale per 11 calcio. Inter e Real Madrid, però, sembrano far dimenticare al tifosi gli Incerti del maltempo, tant'è vero che 11 club milanese ha Incassato un miliardo e 20 milioni (primato assoluto del calcio italiano) per questa sfida. Una gara ricca di ricordi, da cui si aspetta, qualche gol in grado di fugare lo spettro dello 0 a 0. Gol, preferibilmente, nerazzurri, considerando anche che il cannoniere delle coppe è .pur sempre «Spillo» Altobelli, Sandro Mazzola e Alfredo Di Stefano, autore di ben 49 gol nella coppa del campioni, qualcosa come 529 reti in una carriera ormai inimitabile, sono d'accordo: il passato è sempre una bella cosa, ma conta soltanto il presente, anzi 11 futuro, quello che Inter e Real si costruiranno stasera. Pur avendo giocato tante volte contro squadre italiane, Di Stefano ha soltanto un ricordo particolare del nostro calcio, vale a dire la partita «commemorativa» di Torino nelle file del River Piate per ricordare la squadra granata, tragicamente scomparsa. Ma dopo aver accennato a Valentino Mazzola, Di Stefano ha chiuso subito l'album dei ricordi. «Con gli elementi che vanta—ha proseguita—l'Inter è l'avversario più difficile per il Real del mio periodo madrileno. Il pareggio per noi sarebbe l'ideale». «Il calcio spagnolo e dunque provato l'impianto di San Siro con le luci artificiali annunciando poi una formazione che difficilmente risponderà al vero: pura pretattica. Di Stefano non crede alle in-. tenzloni di Marchesi, questi non si fida assolutamente dello spagnolo. L'Inter di Coppa si presenta concentrata nel modo giusto. Lo ha lasciato intendere a Napoli, dovrà dimostrarlo stasera con i fatti per non dover rischiare, nella gara di ritorno, un'eliminazione che ridimensionerebbe 1 programmi futuri della società e metterebbe in dubbio lo stesso iMarchesl. Però, si insiste a dire che l'allenatore non si tocca, qualunque sia il bilancio stagionale. Marchesi teme soprattutto l'apporto dato dai due stranieri al Real, cioè l'olandese Mètgod, un gigante che In difesa martella senza pietà e il tedesco Stlellke, l'uomo dotato di maggiore esperienza. Orlali potrebbe essere il suo avversarlo ideale, ma non è da scartare neppure l'ipotesi rappresentata da Bagni. «L'importante — ha ricordato Marchesi — è non incassare reti e aggredire l'avversario con determinazione e ^umiltà. Non bisogna farsi prendere dalla smania di segnare ad ogni costo. Anche a Napoli la squadra ha dimostrato di non possedere il pugno decisivo, ecco perché mi accontenterei di un uno a zero. Guai se per fare più gol dovessimo incassarne uno, rovineremmo i nostri plani per il ritorno». : C'è di mezzo un premio non indifferente, qualcosa come dieci milioni a testa. H miglior carburante per trasformare •anche un macinino in un boli- dedlF1 Giorgio GandolH quello del Real Madrid — ha puntualizzato — è più uniforme del vostro: voi avete una caratteristica ben definita, cioè il gioco di contropiede,, mentre noi ci adeguiamo all'avversario, attaccando o difendendoci a seconda della forza o della debolezza di chi ci sta di fronte. All'Inter mancherà Beccolassi, ohe è elemento importante essendo il distributore del gioco ma anche noi siamo incompleti. Se l miei giocatori staranno bene, potremmo anche impostare una squadra a tre punte con Santillana, Juanito e Pineda ma probabilmente ne riparleremo prima della partita». Nel pomeriggio dopo che la squadra era stata presentata a Mazza presidente della Zanussi, sponsor della società madritena, DI Stefano ha

Luoghi citati: Madrid, Milano, Napoli, S. Siro, Torino