Gara di bravura fra Sbragia e Ferzetti di Ugo Buzzolan

fa eFerzettì Stasera su Tv 2 attori in primo piano in «Delitto e castigo» con la regìa di Missiroli fa eFerzettì Quarta e penultima puntata, stasera, di Delitto e castigo, di Mario Missiroli, dominata dallo scontro fra Raskolnikov e il viscido Svidrigatlov che ha ascoltato — nella bella sequenza della terza puntata — l'inizio di confessione dell'assassino a Sonja. Svidrigatlov ha capito tutto e lo ricatta per ottenere la sorella di Raskolnikov, Dunja. Ma Raskolnikov violentemente respinge ilricatto. L'altro punto focale della puntata è il rapporto Porfirij-Raskolnikov. Il giudice atti-: ra sempre dì più il giovane verso la resa, ormai sa di averlo in pugno e con flemmatica strategia lo attende, sicuro, al varco. Ci sarà modo la prossima settimana, alla quinta puntata, di tirare le somme di una rielaborazione così meditata — e così difficile — di quello che può essere considerato uno dei romanzi più complessi, emblematici e sconvolgenti di tutta la letteratura dell'Ottocento. Gli appunti non mancheranno. Ma sin d'ora — e il capitolo di stasera lo conferma — c'è da mettere all'attivo la recitazione di alcuni attori. Proprio ieri parlavo di una valida prova di interpreti e mi riferivo al dramma'di Camus «Il malinteso», trasmesso ieri ■sera: Alida Vaili superba nel ruolo di una terribile madre che pareva di pietra: Lina Sastri, crudele e straziata, e ac'canita verso se stessa; e Mariano Riglllo, inquieta vittima1 del meccanismo atroce dell'«assurdo». Dicevo anche che tale felice circostanza non si verifica spesso in tv. E' vero. Ma si ripete stasera, ih Delitto, e castigo. Si veda il duello Raskolnikov-Svidrigaìlov: è una gara di bravura che. si imposta, si dipana e si intreccia fra Mattia Sbragia e Gabriele Ferzetti, entrambi sul filo del rasoio di una corposa teatralità piena di effetti che tuttavia accoglie e fa propri lo spessore e il, tormento dei personaggi di Dostoevskij: illuminato da lampi di dignità e di onestà l'uno, e al tempo stesso risucchiato da un vortice di rabbia, dì paura e dì Impotenza nel sentirsi chiuso senza scampo nella morsa di un delitto inutile ora, in plU, scoperto; e animato l'altro da ignobili istinti, da fremiti di un gusto perverso che lo fanno desiderare e 'disprezzare il mondo, e fnsfe-i me pervaso da un sentimento' di sardonico cinismo che lo [porta al disfacimento morale e all'autodistruzione. ' Sull'altro versante — quello dell'indagine e della punizione — si erge Pino Micol che dà al giudice Porfirij una dimensione inedita, tutta particolare: è un funzionario un po' ridicolo nella sua uniforme di burocrate e nella sua agile mollezza, che però, via via, diventa, piti che giudice, il giustiziere inesorabile, pur mantenendo sempre un volto '«quotidiano» dove la durezza si cela dietro la maschera melliflua. Non c'è niente di diabolico in questa Porfirij; ma si rispecchia in lui, ineluttabilmente, la tortuosa coscienza di Raskolnlkov. Non ha spazio 'stasera l'eccellente Sonja di \Laura Lenzi: si rifarà nel gran finale dell'ultima puntata. Ugo Buzzolan