Rattalino: alla Scala Badini non mi voleva di Bona Alterocca

Rattalino: alla Scala Budini non ini voleva i Lettera a Tognoli dopo la nomina di Mazzonis Rattalino: alla Scala Budini non ini voleva Il direttore artistico del Regio polemico dopo la «bocciatura» TORINO — La designazione a Milano di Cesare Mazzonis nuovo direttore artistico della Scala, quale successore del maestro Siciliani, ha già suscitato le prime reazioni. La polemica parte dal maestro Piero Rattalino, direttore artistico del Regio di Torino, notoriamente già candidato anch'egll per la Scala. Rattalino ha scritto al sindaco di Milano, Tognoli, che come presidente dell'ente Urico aveva patrocinato la sua candidatura, una let- ' tera nella quale afferma di sapere che il sovrintendente della Scala, Badini-, non era > d'accordo sul suo nome. Ma «c'è, a parer mio, un piccolo Intoppo formale: la legge chiede che 11 direttore artistico di un ente lirico sia un musicista, e il dott. Mazzonis non lo è. In termini reali, non giuridici o formali, non accetto di essere contrapposto al dott. Mazzonis: lo sono un musicista, egli è un funzionarlo di enti di produzione musicele, io sono un direttore artistico con dodici anni di carriera, egli non ha mal dovuto dimostrare di saper assumere responsabilità gravi». Il maestro si rende conto della situazione, comprende che si potrebbero trovare pareri e distinzioni sottilissime che legittimino la decisione del consiglio di amministrazione, lasciando a lui o ad altri musicisti «l'onere della dimostrazione, attraverso una denuncia alla magistratura e attraverso 11 fastidio delle polemiche che ne seguirebbero». E aggiunge: «Nel confronti dell'opinione pubblica lo farò la figura dell'aspirante sconfitto, e questo non mi rallegra affatto. Né mi place che si dica, come si dirà, che la Scala sceglie la linea della continuità, perché è una linea che mi Infastidisce come professionista e che mi danneggia come direttore artistico di un altro ente». i Una continuità, afferma Rattalino, che si risolve combinando spettacoli per. il cartellone all'ultimo momento e pagando alti onorari sotto l'assillo della mancanza di alternativa: «Se questa è la continuità, lai filosofia di un grande ente, diventerà per noi un demerito l'essere In grado di annunciare, in una conferenza stampa convocata per il 10 aprile, 11 calendario completo del Regio di Torino fino al giugno del 1984. Ed il teatro in cui opero ha già subito, anche di recente, le non piacevoli conseguenze di onorari folli concessi agli artisti della Scala. Se questa è la continuità sono molto lieto di aver impersonato, almeno per 11 momento, la linea del rinnovamento». i II problema della direzio¬ ne artistica appare tuttavia Secondario se si pensa che i criteri adottati per la gestione «sono gli stessi che portano la Scala a chiudere In disavanzo il bilancio del 1982». Se le voci che corrono sono esatte, tale deficit (7 miliardi?) sarebbe dovuto agli interessi passivi e alle minori entrate, ma in gran parte anche al disavanzo di gestione. Mentre nel luglio scorso il sovrintendente Badini firmava con il consiglio d'azienda un'ipotesi di accordo per una maggiorazione del 20 e del 25% sui minimi tabellari «da considerarsi corretta perché compatibile con il bilancio». Rattalino dichiara: «Non mi importa di andare alla Scala, anche perché sto bene a Torino. Mi secca di apparire diverso da quel che sono. Per contrastare la mia candidatura si è tra l'altro detto che sono iscritto al partito comunista e che manco di fantasia. La prima è una verità certa, la seconda lo è, forse: le conseguenze che se ne vogliono trarre sono pettegolezzi da salotto». La lettera al sindaco di Milano conclude: «Il rischio che la Scala correrebbe con me, e che lo correrei con la Scala, è che potrei non farcela a compiere il salto qualitativo. Lo so cosi bene che ne ho parlato con lei nel nostro primo colloquio nello scorso giugno. Se a quello è seguito un colloquio in novembre è perché entrambi accettavamo il rischio. Non lo accetta il sovrintendente Badini». Al di là dei motivi di personale rammarico (con Badini egli ha lavorato per sei anni) c'è quello che Badini non abbia preferito la strada di un franco colloquio. Bona Alterocca > Scmp Piero Rattalino

Luoghi citati: Milano, Torino