Insegnante di un istituto religioso massacrato nel cortile della scuola

Insegnante di un istituto religioso massacrato nel cortile della scuola Fossano, il corpo devastato dalle fiamme scoperto da due colleghi Insegnante di un istituto religioso massacrato nel cortile della scuola DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE FOSSANO — Un insegnante dell'istituto professionale dei salesiani. Mario Di Giovanni, 42 anni, originario di Sparanise (Caserta), confratello laico delio stesso ordine religioso, è stato ucciso nel cortile della scuola. Un delitto per ora inspiegabile, compiuto con ferocia: l'assassino, dopo averlo massacrato con una mazzuola di piombo, ha tentato di bruciarlo. La scoperta del corpo senza vita, orribilmente sfigurato dalle fiamme, è stata fatta ieri mattina da due insegnanti. L'istituto è nei pressi della stazione ferroviaria, via Giuseppe Verdi 20, ed è frequentato da 210 allievi, cento dei quali della scuola di formazione professionale per congegnatori meccanici, gli altri seno scolari della media. Mario Di Giovanni era un tecnico di meccanica, con il ruolo di capo e coordinatore dell'officina. Insegnava a Fossano da cinque anni, in precedenza era stato a San Benigno Canavese e a Bra (Cuneo), dove i salesiani hanno altri Istituti professionali. Il delitto è avvenuto presumibilmente verso le 21 di lu¬ nedi, mentre nella cappella dell'istituto era In corso una funzione religiosa per la Quaresima; c'erano un centinaio di persone, quasi tutte parenti degli allievi, ma nessuno ha visto o sentito nulla, neppure 1 confratelli o 1 religiosi, che per chiudere 1 cancelli hanno dovuto attraversare il cortile. Il corpo è stato trovato ieri mattina, prima dell'inizio delle lezioni, vicino alla centrale termica, ad un centinaio di metri dalla struttura principale della scuola, dal prof. Sebastiano Verrua e dal prof. Giovanni Àlberlbne, insegnanti di «officina» e di «tecnologia» (non- sono religiosi, abitano con Je famiglie a Fossano), Stavano mettendo le auto nel garages quando hanno visto sul piazzale grosse chiazze di sàngue che portavano verso il deposito del legname. In un angolo, dietro a bidoni vuoti di benzina, c'era Mario Di Giovanni con il volto completamente carbonizzato dalle fiamme; accanto un martello di piombo (quello usato dal tornitori) insanguinato. Secondo la prima ricostruzione fatta dai .carabinieri, il religioso è stato aggredito nel cortile della scuola e rincorso fino alla centrale termica, dove è crollato sotto i colpi di martello, pesante oltre due chili. Poi l'assassino l'ha trascinato per una cinquantina di metri fino al deposito del legname e, favorito dall'oscurità, ha tentato di distruggerne il corpo co ji lejiamme. Per i sacerdoti dell'Istituto salesiano, il confratello è sta¬ to vittima di un ladro. Dice don Luigi Mussa, segretario della scuola: «Mario Di Giovanni era stato fino alle 21. a sorvegliare i ragazzi che giocavano nella sala di ricreazione, poi è andato nell'officina a preparare il lavoro per il giorno dopo, cosi come faceva sempre. A questo punto deve avere scoperto un intruso mentre rovistava nel laboratorio: ha tentato di fermarlo, ma è stato sopraffatto con la mazzuola. Non ci siamo accorti subito della sua assenza, solo ieri mattina alcuni di noi si sono chiesti dove era finito il confratello: non era venuto alla messa e la sua camera era vuota». Ma sembra piuttosto una vendetta o l'opera di un maniaco. L'assassino ha agito con fredda determinazione, e dopo aver colpito il religioso con furia selvaggia ha tentato di incendiarne il cadavere. Un gesto che ha un significato, che lo sconosciuto ha compiuto dopo avere Imbevuto la giacca con un liquido infiammabile. Poi è scappato dopo aver cancellato alcune tracce e portandosi via (particolare inspiegabile) una scarpa della vittima. _ , „ Emanuele Monta

Persone citate: Giovanni Àlberlbne, Luigi Mussa, Mario Di Giovanni, Sebastiano Verrua

Luoghi citati: Bra, Caserta, Cuneo, Fossano, San Benigno Canavese, Sparanise