Guerra contro la mafia a Milano sequestrati 130 miliardi «puliti»

Guerra contro la mafia a Milano sequestrati 130 miliardi «puliti» Vasta operazione della Guardia di Finanza dopo l'arresto di 30 persone Guerra contro la mafia a Milano sequestrati 130 miliardi «puliti» MILANO — Centotrenta miliardi: questo il valore catastale degli immobili — appartamenti, alberghi, palazzi e altro — sequestrati dalla Guardia di finanza di Milano in quanto intestati a società che agivano nell'ambito della mafia. In realtà, il valore è moltiplicato, forse addirittura decuplicato. Bastino due esempi: il valore attuale di uno di questi immobili (l'Hotel dei Castelli di Sestrl Levante) è già di per sé di circa 100 miliardi, e quattordici appartamenti a due passi dal Duomo, risultano — sempre in base alla stima catastale — valutati 800 milioni: cifra che oggi, verosimilmente, corrisponde ad uno'solo di essi. I sequestri sono stati compiuti nell'ambito dell'operazione antimafia che, a Milano, la notte del 15 febbraio scorso, ha portato all'arresto di oltre trenta persone da parte della Criminalpol e della Guardia di Finanza. I titolari delle 34 società cui facevano capo questi beni, ora posti sotto sequestro, sono Antonio Virgilio, Luigi Monti, il commercialista Ernesto Agostonl (colpiti da ordine di cat¬ tura; 11 professionista risulta già coinvolto nella vicenda delle false fatture Iva), ed Edoardo Spreafico, che risulta raggiunto da una comunicazione giudiziaria. Le accuse sono di associazione per delinquere di tipo mafioso; gli immobili costituirebbero gli investimenti di proventi delle attività criminose. I nomi delle società sequestrate (quasi tutte operanti nel settore edilizio) sono, almeno nella maggior parte dei casi, abbastanza sconosciuti: si tratterebbe infatti di società di comodo, all'ombra delle quali si potevano riciclare somme ingentlssime. Per esempio le tante centinaia di miliardi derivanti prima di tutto da quello.che è 11 commercio «tipico» della mafia': la droga. La concretezza di questa ipotesi è suffragata dal nome delle «famiglie» sotto la cui protezione avrebbero agito gli inquisiti: Gambino e Bonanno. Una rilevante' parte del mercato mondiale dell'eroina passa attraverso loro. Personaggi insospettabili, immobiliaristi e affaristi cui il censo garantisce ospitalità e rispetto, 11 rappresentano nei vari Paesi del mondo. La Guardia di finanza ha anche sequestrato parecchi libretti al portatore: non è stato detto l'importo complessivo, ma si ha ragione di ritenere che anche questo sia altissimo. Luigi Monti aveva disponibilità nominale di' 49 conti correnti bancari per complessivi 5 miliardi e 100 milioni; Antonio Virgilio (ani- matore di 18 società immobiliari che avevano sede, oltreché nel capoluogo lombardo, anche a Stresa, Forte del Marmi e Sesto San Giovanni nonché proprietario, fra l'altro, di tre grandi alberghi milanesi) era titolare di assegni circolari e libretti di risparmio per oltre due miliardi e mezzo. Molto più complicate le indagini per riuscire ad individuare proprietà e compartecipazioni immobiliari. I responsabili avevano creato, cita il comunicato emesso dalla Guardia di finanza, «meccanismi basati su una serie di diaframmi fra i proprietari e i beni stessi; infatti in un primo tempo ì vari beni immobili erano intestati- a società del settore, a loro volta controllate da società finanziarie le cui quote di partecipazione, o azioni, erano gestite da società fiduciarie. Ma queste ultime sono risultate estranee alla vicenda*. Nel 1980, per motivi che non sono citati ancora accertati, 11 controllo è proseguito attra verso partecipazioni incrociate. Ornella Rota

Persone citate: Antonio Virgilio, Castelli, Edoardo Spreafico, Ernesto Agostonl, Gambino, Luigi Monti, Ornella Rota

Luoghi citati: Milano, Sesto San Giovanni, Stresa