Nell'ondata di superfilm, 7 ore di «Padrino» di Ugo Buzzolan

NelFondata 4i superf ilm, 7 ore di «Padrino» La prima e la seconda parte del kolossal di Coppola appositamente rimaneggiate sulla Rete 1 NelFondata 4i superf ilm, 7 ore di «Padrino» In termini minacciosamente bellici si parla di offensiva di primavera cinematografica delle televisioni Difatti. Canale S varerà una saga gigantesca- sulla guerra civile americana. Il blu è il grigio con Gregory Peck nei panni di Abramo Lincoln, e promette vari cicli impegnati e no. Rete 4 apre già da stasera la serie dei superfilm con Love Story, e offrirà film per la tv come Evita Perón con Faye Dunaway e Io. Golda con Ingrid Bergman. Italia 1 ha In serbo Ù suo kolossal, Masada con Peter O'Tooie sulla distruzione di Gerusalemme ad opera dei romani. E la Rai? Ogni rete ha pronti grossi calibri: oltre a Via col vento, lo spettacolare Shogun in undici puntate con Toshiro Mifune e Richard Chamberlaln. ambientato nell'antico Giappone, un ciclo su Greta Garbo, 11 mastodontico Quo vadis ecc. ecc. E a puntate arriverà sulla Rete 1 Il padrino di Coppola (6 e 7 marzo la prima parte; 13 e 14, seconda parte). E' questa un'operazione che ha bisogno di essere spiegata. Sappiamo tutti che nel 1972 compare nelle sale, preceduto da uno strepitoso battage pubblicitario, // padrino di Francis Coppola, della durata di tre ore. protagonisti Marion Brando e Al Pacino, tratto dal bestseller di Mario Puzo: è la storia del boss siculo-americano Vito Corleone, dei suoi rapporti con le due famiglie, la sua e quella della mafia, e di suo figlio Michael che dopo agguati, imbrogli, tradimenti e ammazzamenti, ne prende, alla sua morte, l'eredità «spirituale > e diventa 11 capo del clan. Successo incredibile di cassetta, osanna della critica americana, stroncature di quella italiana che giudica 11 film prolisso, mediocre, con moduli hollywoodiani Anni SO, e fortemente ambiguo Coppola ammette di averlo girato perché al verde e desideroso di avere i fondi per realizzare pellicole che gli interessano (infatti subito dopo firma La conversazione, inquietante parabola sul malessere americano). Comunque nel '74 ecco II padrino parte |/, di oltre tre ore, con Al Pacino che prosegue nel suo ruolo, e con Robert De Niro che nel flash-back impersona Vito Corleone giovane. Ancora incassi alle stelle e critica italiana più favorevole: stavolta Coppola sembra aver costruito un racconto più agile e più ricco di estro, e aver scavato più a fondo nella vicenda, anche qui, di sanguinose lotte intestine tra mafiosi. Quello che vedremo in tv è l'unione dei due Padrini, du- rata complessiva di sette ore e un quarto, dunque con l'aggiunta di sessanta minuti appositamente girati a suo tempo da Coppola: ci sono perciò sequenze inedite per il pubblico italiano (tra cui la visita di De Nlro-Corleone ad un trafficante d'armi legato alla mafia che si chiama Agostino Coppola, ed è un clamoroso riferimento autobiografico perché questo Agostino ha con sé il figlio che suona il flauto nel quale è facile riconoscere il padre di Coppola, musicista) e c'è un nuovo montaggio che dà un diverso assetto a tutta la storia con lo spostamento di alcuni blocchi narrativi (il flash-back di De Niro. appartenente al secondo Padrino, passa in testa). Importante: il regista fa sapere che ci tiene moltissimo all'operazione televisiva, un po' perché «crede., al cento per cento nel video (e nel futuro elettronico) e un po' perché considera il Padrino televisivo come l'edizione più vera, più completa e più riuscita dei due film. Ugo Buzzolan

Luoghi citati: Gerusalemme, Giappone, Italia