La Cee difende i cuccioli-foca di Renato Proni

La Cee difende i euccioli-foca Italia e Germania guidano la battaglia contro la strage, ritorsioni del Canada? La Cee difende i euccioli-foca DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — Ieri sera tardi, i ministri dell'Ambiente della Cee discutevano sulla formula legale mediante la quale vietare le importazioni delle pelli di baby foca. L'Italia — in base al decreto ministeriale — proibisce questo tipo d'importazione già dal 1978. TJ problema ha assunto aspetti politici in seguito all'orrore suscitato nell'opinione pubblica sui massacri crudeli dei cuccioli delle foche, in Canada soprattutto, di cui si contano circa due milioni di esemplari. La Germania Federale, ieri sera, premeva sugli altri governi comunitari perché fosse adottata una legge comune della Cee anziché rivolgere agli Stati membri un Invito vago e non vincolante. La delegazione tedesca era la più interessata a mettere al bando il commercio di queste pelli poiché in Germania si tengono le elezioni politiche il 6 marzo e 11 governo democristiano liberale vuole assecondare con questo divieto i desideri degli ecologi. Ogni anno, si uccidono circa 200 mila cuccioli di foca, le cui pelli, per circa due terzi del totale, vengono importate dai Paesi della Cee. La Germania ha bisogno di una legge comunitaria per vietare queste importazioni perché la sua legislazione proibisce di porre limiti al libero scambio delle merci. L'Italia, rappresentata dal ministro Romita, ha sostenuto anche ieri la Germania di Bonn. il problema delle babies-ioche, oltre ad aver assunto una dimensione politica in alcuni Paesi, ha anche aspetti squi¬ sitamente economici. Infatti, 11 Canada, che incassa circa otto miliardi di lire all'anno dalle vendite delle pelli àeUe foche, minaccia ritorsioni contro i Paesi della Cee se bloccheranno tali importazioni, soprattutto nel settore delle concessioni per la pesca. All'Italia, per esempio, potrebbe essere ritirata la concessione per la pesca dei calamari al largo delle coste canadesi. Il governo di Ottawa ha già cominciato a rinviare la concessione di alcune licenze di pesca. Contro una direttiva vincolante comunitaria per il divieto d'importazione di pelli di booies-foche si stavano ancora battendo 1 francesi e gli Inglesi, secondo i quali non si possono bloccare gli scambi commerciali in virtù di considerazioni «morali». Già nel mese di dicembre, la Cee aveva invitato gli Stati membri a bloccare queste Importazioni, ma senza conferire alla risoluzione votata il valore di una legge vincolante. Ieri sera, il problema era ancora quello di scegliere tra l'invito ad adottare misure nazionali, oppure a varare una legge comunitaria per vietare le importazioni di pelli dei cuccioli di foche. Renato Proni