Messina sogna il Golden Gate

Messina sogna il Golden Gate Messina sogna il Golden Gate IL .Golden Gate». 11 meraviglioso ponte in acciaio che attraversa la baia di San Francisco con una campata libera di 1280 metri sospesa a due torri di 245 metri di altezza, compie cinquant'anni: un'età rispettabile, ma che non ha offuscato la maestosa e moderna bellezza di questa ardila opera di ingegneria. Soltanto 11 suo primato di campala libera più lunga del mondo è stato da tempo superato — sia pure di soli 20 metri — dal .Verrazzano«, il ponte che. nella baia di New York, collega Statcn Island con Brooklyn. Ma i primati — si sa — sono effimeri: quando si farà 11 ponte sullo Stretto di Messina, anche il primato attuale sarà certamente battuto. La storia dei ponti in ferro, pur coprendo un periodo di tempo relativamente modesto, è ricca di opere insigni e rappresenta la coalizione di due fattori inscindibili: la tecnologia dei materiali e la scienza delle costruzioni. L'uso del ferro come nuovo materiale per erigere ponti ha avuto inizio intorno alla metà del secolo scorso. Si trattò dapprima di lerro dolce prodotto da ghisa di prima fusione trattata in forni particolari. Il processo era costoso e forniva lamiere di dimensioni limitate, per cui le strutture richiedevano estese chiodature. Poi, a partire dal 1856. A New /-\ meni York recentemente, nel West Side di Manhattan, c'è stata una caduta di tensione del cinque per cento, durata una frazione di secondo. Nessuno se n'è accorto: si è notato solo un lieve tremolio delle lampadine, in casa. Ma le conseguenze ci sono state. E fastidiose, anche. La rappresentazione teotrale di «How I Gol That Story», jier esempio, al West side Aris Thcatre. è stata ritardala di un quarto d'ora: le luci del palcoscenico e 1 riflettori si sono spenti perché controllati da computer che. a causa di quella brevissima caduta di tensione hanno .perduto la memoria.. Al Neu- York Times i computer utilizzali per la composizione e la stanijia si sono formati e hanno potuto essere rimessi in funzione solo dopo due ore. rilardando cosi l'uscita del giornale. Anche gli elaboratori della Hearst Magazincs' si sono bloccati, e ci sono volute due ore per rimetterli in funzione e rifare Il lavoro già fatto. Questi esempi illustrano bene uno dei rischi più comuni nell'era elettronica. Brevi fluttuazioni nell'erogazione di energia elettrica, di cui quasi non ci si rende conto, possono mettere fuori uso computer e altri sofi- Vorrei sapere l'origine del segni Q e Causati in ornitologia e altro per definire il sesso degli uccelli. 11 segno Q Indica il sesso femminile e deriva dall'antico simbolo astrologico che Indicava il plancia Venere: C? Ìndica 11 sesso maschile e deriva dal corrispondente simbolo astrologico del pianeta Marte. Vorrei sapere che cosa si è accertato circa la capacità di orientamento del colombi. Questi studi sono svolli, per quanto riguarda l'Italia, dal proiessor Floriano Papi dell'Università di Pisa. E' stato accertalo che la capacito di orientamento dei colombi è dovuta, per le distanze brevi, a tutti gli organi di senso compreso l'olfatto, anche se il più Importante è la vista: sullo distanze lunghe o si ebbe disponibilità di acciaio grazie al .convertitore» Besscmcr; e. pochi anni dopo. 1 forni a suola Martin-Siemens aumentarono ancora la potenzialità delle ferriere, abbassando il prezzo del prodotto. Un altro, progresso si registrò nel 1885 con la laminazione delle prime putrelle e travi profilate. Cosi la costruzione delle strutture reticolari venne semplificata di molto, riduccndo anche 11 peso del manufatto e il numero delle chiodature (la saldatura non era possibile, a quel tempo). Un nuovo elemento tecnico — essenziale per i ponti sospesi — era (ed è) quello delle .catenarie», ossia dei grossi cavi ai quali vengono appese le vie di corsa. Costituite inizialmente da vere e proprie catene a maglie lunghe (come quelle in ferro dolce del ponte di Clilton sul fiume Avon, in Inghilterra), furono poi realizzale mediante corde di fili metallici. Nel famoso ponte di Brooklyn, a New York, le catenarie furono olienutc con fili paralleli di acciaio zincato ad elevala resistenza riuniti in fasci pressati, legati e avvolti in lamierini di protezione: un procedimento non molto diverso da quelli adoltatl oggi. Contemporaneamente si svilupparono i sistemi di calcolo strutturale: nel 1845, quando Robert Stophenson progettò il ponte I danni provocati «Brltannia» che unisce l'isola di Anglescy con 11 Galles, tali sistemi erano ancora embrionali, tanto che Stephehson dovette servirsi di modelli, procedendo empiricamente per tentativi. Le prime teorie di progettazione vennero circa trenl'anni dopo, e permisero a Benjamin Baker di calcolare il ponte sul Firth of Forth, in Scozia, valutando sia le tensioni per i carichi permanenti e mobili, sia quelle per le variazioni di temperatura e per la spinta del vento. Tra i più eminenti studiosi delle teorie di calcolo si distinse anche l'italiano Luigi Cremona. Anche le esigenze di montaggio richiesero lo studio e la messa a punto di nuovi procedimenti e di apposite macchine. E' significativo Il caso del ponte sul Forth (1882-90). primo viadotto ferroviario a grande luce, per il quale furono impiegate circa 54 mila tonnellate di acciaio Martin-Siemens. La campata principale — di 520 metri — era costituita da due mensole di 260 metri che. partendo dai rispettivi piloni, dovevano essere collegato al centro della luce. La .chiusura» andava effettuata tenendo conto delle dilatazioni e, quindi, della temperatura. Gli Ingegneri avevano programmato di eseguire l'operazione in settembre, facendo assegna¬ dai black out mento su una temperatura ambiente di 15.5" C che avrebbe dovuto assicurare la lunghezza esatta per far corrispondere i fori di unione delle due metà. Ma, a causa di ritardi, si arrivò a ottobre c, quando si tentò il collegamento, la temperatura non superava i 13° C e 1 fori non combaciavano Nella travata rivolta a occidente l'inserimento dei bulloni fu ottenuto con l'ausilio di martinetti idraulici; ma nella fiancata rivolta a oriente, sotto l'effetto del vento freddo di Nord-Est, I fori rimasero ciechi. Il problema fu risolto congrandi fuochi per una lunghezza di circa venti metri da ambedue 1 lati delle travature principali: si ottenne un allungamento di oltre 6 centimetri che permise finalmente, tra il fumo e le scintille, l'Inserimento delle spine. La storia del ponti in ferro è ricca di successi ma anche di difficoltà e di sconfitte, come tutte le vicende dell'Ingegno umano. Il crollo del ponte sul fiume Tay, In Scozia per la spinta — mal calcolata — del vento (1879) o il collasso per fragilità al freddo dell'acciaio — fenomeno allora non ancora ben noto — di due ponti sul Canale Alberto, in Belgio (1938 e 1940) sono esempi clamorosi di insuccessi ma anche preziosi insegnamenti sulla via del progresso. GinoPapull i tilt. In alcuni modelli si possono perfino perdere le memorie di dati. Improvvisi aumenti di tensione possono invece bruciare I sensibilissimi circuiti dei semiconduttori. Per rimettere hi funzione un elaboratore, alle volle basto premere un pulsante, ma spesso sono necessarie ore, soprattutto nel caso di complesse reti di computer e terminali. Esistono strumenti per proteggere i calcolatori elettronici dalle fluttuazioni di energia, ma molti utenti non li conoscono o decidono di non servirsene a causa del loro costo. In effetti, il sistema più comune — batterie di sostegno che torniscono elettricità nei momenti critici non superiori a quindici minuti — costano anche centinaia di migliaia di dollari; ma esistono strumenti meno costosi, per esempio i «regolatori di linea», che possono evitare i danni maggiori. Eliminare del tutto le fluttuazioni di corrente non è possibile. Le si può ridurre, ma con costi considerevoli: i benefici andrebbero solo ad alcuni utenti, ma tutti, ovviamente, dovrebbero pagarne le spese. Andrew Pollack Copyright «Times Newspopers» c per l'Italia «La Slampa» vicino alla zona tra il Molise e la Lucania particolarmente esposta a terremoti. Gli effetti di un sisma non sono valutabili in astratto: tutto dipende dalla natura delle costruzioni interessate. Alcune possono resiste-' re anche alle scosse più violente, se costruite con criteri adeguali. Quanto alle zone limitrofe, il rischio aumen-. ta andando verso l'entroterra appenninico, diminuisce lungo la costa sia verso Nord sia verso Sud. / lettori sono pregati di indirizzare le loro domande su questioni scientifiche a •Tuttoscienze Risponde», La Stampa, via Marenco 32, 10126 Torino. Si risponde a domande di interesse generale, ma non a richieste di consigli medici.

Persone citate: Andrew Pollack, Aris, Benjamin Baker, Canale Alberto, Firth, Floriano Papi, Hearst, Luigi Cremona, Robert Stophenson, Statcn Island