Il bambino dotato sarà un genitore vampiro

Il bambino dotato Il bambino dotato sarà un genitore vampiro PERCHE' si diventa analisti? Perché ci si dedica a una professione cosi faticosa, sempre a contatto con le emozioni e I sentimenti degli altri, seduti fra quattro mura ad ascoltare, a capire, a patire? Io non lo so, e credo che neanche l'autrice di questo libro appassionato lo sappia con certezza ma, fra i molti possibili motivi, ne insinua uno, che è un dubbio tormentoso che di quando in quando assale chi si dedica al lavoro psicologico di profondità. Il dubbio, il pericolo, è che si faccia l'analista per vampirismo, cioè per debolezza, giacché chi ha non sente la necessità di nutrirsi degli altri, di ottenere da loro ammirazione e amore. Nello psicoterapeuta si anniderebbe allora un bambino infelice che, essendo stato manipolato dai genitori, cerca inconsciamente di fare la stessa cosa coni propri pazienti. Il -bambino dotato-, cui ironicamente allude il titolo, è il - bravo- bambino che, per non perdere l'affetto dei genitori, si adegua ai loro desideri negando i propri sentimenti: egli diventerà forse una persona molto civile, attiva, generosa, seria ma ignorerà se stesso e sarà continuamente esposto al rischio della depressione, dell'insignificanza, del vuoto interiore. Da adulto, si porterà dietro il bisogno E' in edicola e in libreria il primo numero della nuova serie di Sapere, mensile diretto dal fisico Carlo Bernardini e pubblicato da Dedalo (pp. 64, L. 2500). La più -anziana- tra le riviste italiane di divulgazione scientifica, edita nel 1935 da Hoepli. diventata negli Anni Settanta con A. G. Maccacaro sede del dibattito della sinistra sul ruolo della scienza, torna ora a privilegiare l'informazione, .accessibile a un pubblico con una normale cultura scolastica». Ospiterà rubriche fisse (scienza e armamenti, didattica delle scien- sempre insoddisfatto di trovare qualcuno che si dedichi a lui, e questo bisogno proietterà sui figli (o sui pazienti), cercando di farli essere come egli vuole. Cosi il cerchio si chiude: il bambino che non è stato amato per se stesso ma solo per le sue qualità e i suoi successi, cioè per lejratificazionl che offriva ai genitori, diventerà egli stesso un genitore (un analista) che manipola l propri figli per ottenere da loro delle conferme. Resta cosi ribadita la legge indiana del Karma secondo cui i genitori lasciano in eredità ai figli l problemi che essi non sono stati in grado di risolvere. Vi è in questa tesi molto di vero, precisando però che la differenza tra un terapeuta (e un genitore) adeguato ed uno inadeguato sta in ciò: il primo è riuscito a riconoscere ed a vivere sino in fondo la sofferenza (il -lutto-, dice giustamente la Miller) per non essere stato amato nella propria imperfezione e, attraverso questa sofferenza, ha ritrovato la verità dei propri sentimenti, ha accettato il proprio ' male, i desideri e le emozioni proibite, ciò che per i genitori interiorizzati era mediocre, volgare, sbagliato. Accettando sino in fondo i propri sentimenti egli sarà in grado di rispettare quelli degli altri e dunque di aiutare figli e pazienti ad essere ciò che sono, senza pretendere nulla da loro. Conformemente al mito del medico ferito, l'analista che ha patito in se stesso la sofferenza dell'abbandono e per quella ferita ancora sanguina, più di altri potrà aiutare chi l'abbandono non riesce a sopportare. Davvero un bel libro, questo della Miller, scritto con semplicità e con molto sentimento, Augusto Romano Alice Miller: «Il dramma del bambno dotato». Borlnghlerl, 149 pagine, 9000, lire. collettivo redazionale di Sapere, tra cui Marcello Cini, Giorgio Bert, Giovanni Cesareo, contrappone la sua nuova rivista .SE. Scienza Esperienza». Uscirà a marzo dalla cooperativa Intrapresa, che già pubblica Alfabeta, e cercherà di documentare, analizzare e dibattere i processi di trasformazione teorici, economici, politici della scienza. Anch'essa avrà numerose rubriche fisse: salute pubblica, modelli epistemologici, uomini e macchine, scienza e guerra, fantascienza, ecologia, comunicazioni di massa.

Persone citate: Alice Miller, Augusto Romano, Carlo Bernardini, Giorgio Bert, Giovanni Cesareo, Hoepli, Maccacaro, Marcello Cini, Miller