Letteratura

iLetteratura iLetteratura Si dice, da parte dei •grandi editori-, che la narrativa italiana sia in grave crisi, ma, di fronte a un romanzo come II chiodo storto di Domenico Bruno, pubblicato da un piccolissimo editore, /Città del Sole, Verona, pagg. 210, L. 8000) viene il sospetto che il di/etto non stia nella mancanza di buoni narratori, ma nelle poco oculate scelte editoriali. Il romanzo di Bruno descrive una vicenda pirandelliana di poesia e di recitazione in maschera su uno sfondo storico di separatismo siciliano e di mafia; e ha un piglio grandiosamente grottesco e fervidamente inventivo, pieno di ammicchi e di quell'amaro wnorismo che è l'altra faccia di una tragedia siciliana di continua delusione e sconfitta e di altrettanto continua e contorta resistenza e rivolta. E', insomma, un altro bell'esempio (dopo quello di Bufallno) della splendida tradizione narrati va della Sicilia. NATALIA Ginzburg ama scrivere da sempre storie di famiglie, più o meno Inventate. Basta pensare ad alcuni del suoi libri memorabili: Le voci della sera. Lessico famigliare. Caro Michele. Sa ' insinuarsi con sorvegliato candore, con mimetismo alacre tra le persone .di casa». La sua scrittura lineare percorre ramificati eventi, scivola su parquets e anfratti, assorbe lo scarto e la norma fino a suggerire un pathos comune, uno stile di vita, un linguaggio. Questa volta Natalia si lascia tentare da una famiglia vera e famosa, quella di Alessandro Manzoni; non si sa perché: riparazione tardiva alle disattenzioni ginnasiali, procrastinata resa dei conti, stimolo occasionale. La famiglia Manzoni è foltissima (si parte da una madre esuberante, otto figli vivi, due mogli, un figliastro) ma schiacciata dal protagonista; e il proposito della Ginzburg è proprio quello di metterla In movimento, darle autonomia, assegnarle una postuma, autobiografica rivincita. La figura del Manzoni andrà confusa con le altre, sarà vista di scorcio e di profilo, nell'ottica prevalente di congiunti e amici. Cosi, in omaggio alla coralità, ogni capitolo s'intitola, . senza esaurirlo, al personaggio che, in quel dato momento cronologico, sembra emergere prima di appiattirsi nella medietà, ritrarsi nell'ombra: Giulia Beccaria. Enrichetta Blondel. Claude Fauriel, eccetera eccetera, sino al figliastro Stefano Stampa che sopravvive a tutti e morirà nel 1907. Ma su questa famiglia esiste una massa considerevole di documenti-carteggi, memorie, testimonianze varie — sicché è impossibile non tenerne conto. Non inganni il bellissi¬

Persone citate: Alessandro Manzoni, Claude Fauriel, Domenico Bruno, Enrichetta Blondel, Ginzburg, Giulia Beccaria, Manzoni

Luoghi citati: Città Del Sole, Sicilia, Verona