Sapere chi siamo e da dove veniamo

Sapere chi siamo e da dove veniamo Sapere chi siamo e da dove veniamo • L'opinione pubblica intorno al latino sta mutando: spentesi le luci illusorie del «sei politico», constatato che i diplomi conseguiti senza fatica sono una beffa, visto cl)e il rapporto della scuola con la realtà sociale non è migliorato dopo l'eliminazione del latino dalla scuola dell'obbliga la gente ora torna a pensare che alla lunga, tutto sommato, studiare con serietà rende. E allora 11 latino, che nel '69 era stato promosso a simbolo di una scuola retrograda, repressiva, soffocante, alienante, e chi più ne ha più ne metta, oggi appare come il richiamo ad una scuola nella quale si lavora sul serio. Ma perché studiare il latino? Prima di tutto, direi, per sapere chi slamo e da dove veniamo: se non sappiamo chi siamo, non possiamo capire noi stessi e tanto meno progettare il nostro futuro. Studiare il latino vuol dire conoscere la civiltà dalia quale proveniamo; e 11 conoscere la nostra civiltà in tutto l'arco della sua esistenza plurimillenaria ci aluterà a portare un contributo nostro alla creazione di una civiltà valida per tutti gli uomini senza distin¬ zioni verso la quale (non si dica che è un'utopia) nonostante tutto l'umanità cammina. Naturalmente, in questa prospettiva lo studio di rosa, rosae ha spazio esclusivamente in funzione della lettura dei testi e del documenti di quella civiltà. ì ragazzi di oggi capiscono che 11 latino è necessario per il ricupero della dimensione storica come elemento fondante della loro formazione umana, prima ancora che culturale. Il loro ritrovato interesse per 11 latino spinge noi latinisti ad un esame di coscienza, per il rinnovamento dei contenuti dell'insegnamento (nel 78 sono stati introdotti nuovi programmi di latino nel liceo classico) e dei metodi didattici. I nostri parlamentari, invece, con il tipo di riforma che si accingono a varare, non si accorgono che stanno rincorrendo un'utopia che sa di rétro e che, punendo severamente 11 latino, si pongono fuori della storia. Ma sono ancora in tempo per fare anch'essi il loro esame di coscienza... Italo Lana ordinario di letteratura latina all'Università di Torino te approvata. Il ministro Falcuccl Interverrà i direttamente, assicura, nella definizione del programmi e degli Indirizzi di studio. La legge Infatti, delega ad un decreto del ministro della Pubblica Istruzione tali compiti. L'appello degli Intellettuali che riaffermano la necessità dell'Insegnamento dei latino nelle nostre scuole, è stato favorevolmente accolto dal ministro Falcuccl. «Apprezzo molto — aggiunge — la sensibilità culturale ed educativa che ha mosso I firmatari dell'appello In difesa del latino». E Intende rassicurare tutti. «Non sarà certo — conclude II ministro — la scuola Italiana ad abbandonare le preziose tradizioni culturali che costituiscono un vanto per II no¬

Persone citate: Italo Lana