A TORINO 57 MORTI INCENDIO NEL CINEMA STATUTO
Ore 18: una strage tra gli spettatori del locale di via Cibrario Ore 18: una strage tra gli spettatori del locale di via Cibrario TORINO MORT INCENDIO NEI CINEMA STATUTO Le fiamme si sprigionano in platea e il fumo invade la galleria trasformandola in una camera a gas - Scene di disperazione e vani tentativi di fuga - Quando la nube si dirada appare uno spettacolo tremendo: corpi di spettatori carbonizzati e altri asfissiati sulle scale e tra le poltroncine - Tre ore dopo si scoprono 18 cadaveri nella toeletta e in un ripostiglio - Prime ipotesi: un corto circuito oppure petardi esplosi sotto i sedili Torino è schiantata dalla tragedia più grave che l'abbia mai colpita: nell'incendio del cinema «Statuto» cinquantasette persone, per la maggior parte giovani, hanno trovato una morte orribile, soffocate dal fumo, chiuse in una trappola fatale senza la possibilità di fuggire. Le porte di sicurezza, bloccate da solidissimi chiavistelli, si sono aperte soltanto sotto la disperata pressione di decine di persone impazzite. Le cifre della sciagura, già sconvolgenti, avrebbero potuto assumere contorni ben più cupi se non fosse intervenuta gente dall'esterno, richiamata dalle urla allucinanti dei prigionieri, ad aiutarli a portarsi in salvo sulla strada. Il cinema è situato a poche centinaia di metri di Piazza Statuto, uno dei «poli» della città. L'Ingresso si apre su via! Cibrario, all'altezza del numero 19. E' fiancheggiato dalla sfilata delle uscite di sicurezza. Ieri c'era in programma «La capra», film comico che aveva richiamato un folto pubblico, incoraggiato anche dalla giornata pessima, con neve e freddo. L'ora, le 18,15 circa, era quella di maggior affollamento, intere famiglie,! ma anche molte coppie giovani. L'allarme è stato dato con-! temporaneamente da più per-i sone: molti abitanti delle case vicine, infatti, hanno visto il fumo alzarsi dalla strada e sentito le urla di coloro che, intrappolati nel locale, chiedevano disperatamente aiuto. I vigili del fuoco sono partiti immediatamente in forze, consci del significato di quell'allarme: un cinema in fiamme significa decine, centinaia di persone di fronte alla morte. Poi le porte sbarrate hanno finalmente ceduto e gli spettatori terrorizzati hanno potuto riversarsi fuori. Ma solo quelli della platea. La gente assiepata in galleria, con due scale strette a disposizione e, le due porte di sicurezza esse pure, sbarrate, non ce l'hanno fatta a salvarsi tutti. Trentanove di loro sono rimaste là. con il fumo spesso a soffocarle. Riversi sul sedili, bocconi sulle scale, aggrappati alla balconata, quasi a scavalcarla e gettarsi di sotto alla ricerca di un impossibile scampo, cosi i vigili del fuoco hanno trovato 1 corpi immobili nel buio. Altri diciotto sono stati trovati tre ore più tardi, alcuni barricati in un bagno, per sfuggire al fumo, altri in un ripostiglio. La tragedia era compiuta. Fuori, nella strada bloccata completamente dai mezzi di soccorso, un intrecciarsi di voci: tre morti, cinque, dodici, diciassette, venti... Un conteggio straziante, senza fine. Improvvisamente un'ambulanza scatta via a sirena spiegata verso il Maria Vittoria: ha a bordo una donna, pare che respiri ancora. In pronto soccorso i medici scuotono la testa: niente da fare, morta anche lei. Ormai le dimensioni della strage sono chiare: è la più grande mai accaduta a Torino, in Piemonte. Passano i minuti, le ore.: Il sindaco Novelli, il questore Pariello, tutte le autorità, arrivano, guardano, hanno occhi sbarrati, lucidi 81 lacrime represse. 81 riesce finalmente ad entrare: in platea, nell'angolo in fondo a destra, proprio accanto alla più lontana delle quattro coMauro Benedetti (Segue a pag. 3) A PAGINA 3 • Servizi di ALESSANDRO RIQALDO DANIELA DANIELE e ALBERTO OAINO Due immagini della tragedia - Cadaveri allineati sul marciapiede di via Cibrario davanti al cinema - Spettatori «pietrificati» sulle scale nel tentativo disperato di di mettersi in salvo
Persone citate: Alberto Oaino, Alessandro Riqaldo, Benedetti, Cibrario
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